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Staminali, Obama abolisce i divieti

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WASHINGTON – "Aboliremo il veto ai finanziamenti alle cellule staminali, con l'obiettivo di far guidare all'America la ricerca". Così Barack Obama ha annunciato, nella cerimonia alla Casa Bianca, la firma dell'ordine esecutivo con cui si annulla il precedente divieto imposto da George W. Bush, sottolineando che il precedente governo aveva affrontato la questione sotto la "falsa alternativa tra integrità della scienza e valori morali".

In un discorso interrotto più volte da calorosi applausi del pubblico, tra i quali in prima fila la speaker della Camera Nancy Pelosi, Obama ha ricordato come pur senza "sopravvalutare" i risultati già ottenuti, gli scienziati ritengono che "vi siano grandi potenzialità" nella ricerca sulle staminali per riuscire a trovare cure per gravi malattie. "Non vi posso assicurare che queste cure verranno trovate, nessun presidente può farlo, ma che verranno cercate in modo attivo" ha detto Obama sottolineando come sia un compito di un governo appoggiare la ricerca perché "i miracoli in campo medico non avvengono per caso".

Il presidente ha comunque dichiarato di "comprendere e rispettare" le posizioni di chi ha riserve morali riguardo a questo tipo di ricerca, ma ha ribadito di aver deciso di firmare l'ordine esecutivo nella convinzione che "la maggioranza degli americani" sostenessero la necessità di andare avanti con la ricerca. "Ma non lo faremo alla leggera -ha assicurato- ma in modo responsabile e non accetteremo abusi".

Riguardo alla posizione assunta da Bush sulla questione, Obama ha detto che "invece di aver fatto avanzare la ricerca, il governo ha forzato quella che ritengo sia una falsa scelta tra l'integrità della scienza ed i valori morali. In questo caso io ritengo che le due non siano in conflitto – ha aggiunto – come persona di fede, credo che siamo chiamati ad avere cura degli altri e lavorare per alleviare le sofferenze umane".

Ribadendo la volontà di dare "un vigoroso sostegno agli scienziti impegnati in questa ricerca", il presidente ha sottolineato che questo sarà fatto "con l'urgenza richiesta per recuperare il terreno perduto", in quanto la posizione di Bush ha compromesso l'America anche per quanto riguarda la competitività a livello globale su questo fronte.

Obama affiderà ai National Institutes of Health (Nhi) il compito di scrivere le linee guida in materia entro quattro mesi. Non le scriverà quindi di suo pugno ma lascerà che siano i Nhi (un 'fratello maggiore' del nostro Istituto superiore di sanità) a decidere i casi in cui è etico e legale finanziare la ricerca sulle staminali embrionali.

Critico l?Osservatore romano che, pur non facendo riferimento esplicito alla scelta dell?amministrazione Obama, parla della questione sottolineando in un articolo che sarà pubblicato domani che tutte le fasi dell'esistenza umana, quindi anche l'embrione, devono essere riconosciute secondo la dignità dovuta alla persona umana. E' questo il fondamento di una reale democrazia. "Ogni uomo è unico e insostituibile – scrive Adriano Pessina, direttore del Centro di bioetica della Cattolica – perché già nel suo semplice esistere è un chi. Questa soggettività ontologica, espressa dalla nozione di persona umana, è la condizione perché si dia la persona come agente morale o la persona come soggetto psichico".

Per questo "il riconoscimento della dignità personale, della soggettività, deve essere esteso a tutte le fasi dell'esistenza dell'essere umano – continua – Su questa maturità del pensiero si fonda una reale democrazia, capace di riconoscere l'uguaglianza di tutti gli uomini e d'impedire ogni ingiusta discriminazione basata sul loro sviluppo o sulla loro condizione di salute".