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Stefano Baldi lascia il PDL e fa il sul ingresso nell’UDC

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Stefano Baldi lascia il PDL e fa il sul ingresso nell’UDC

AREZZO – Conferenza stampa del consigliere comunale Stefano Baldi dopo le sue dimissioni da capogruppo consiliare di Forza Italia verso il Pdl: Baldi ha annunciato, come traendo le conseguenze da questo suo primo gesto, il suo addio al Pdl e l’ingresso nell’Udc. Con un “occhio di riguardo” al processo di ricostituzione del centro politico.

“Sono entrato in Consiglio Comunale nel 2004 – ha esordito Baldi – ma la mia esperienza politica è iniziata ancora prima, in Forza Italia. Purtroppo, devo oggi constatare che l’unione sigillata dal Pdl, se ha garantito al centrodestra il conseguimento degli obiettivi politici nazionali, nelle periferie ha generato solo fusioni fredde. Arezzo ne è un chiaro esempio.

Alla politica dell’attivismo, del senso del partito, della partecipazione tra gli iscritti e con i cittadini, si è sostituito un arido meccanismo aziendale, organizzato in modo verticistico tanto da rendere inutile e inesistente il rapporto con gli stessi iscritti e con il territorio. Tale dinamica ha dato vita a una continua battaglia interna tra i quadri dirigenti di Forza Italia e Alleanza Nazionale che, uniti a forza, sono solo concentrati a proteggere i personali spazi politici presenti e futuri. Tutto ciò ha reso e rende difficile il lavoro dell’opposizione in Consiglio Comunale.

Manca un comune denominatore politico, un comune sentire, un momento di sintesi; così, l’opposizione che ne scaturisce non è efficace come dovrebbe ma spesso cade in forme di sterile estremismo, dettate più da moti di protagonismo autoreferenziale che dalla volontà di perseguire l’interesse della città. Ritengo di conseguenza che sia maturo il tempo per un impegno politico differente, più responsabile, che riconsegni alla discussione dei partiti i problemi dei cittadini e che veda noi tutti concentrati principalmente su questi, con senso del dovere.
Arezzo sta vivendo una profonda crisi, culturale prima che politica. Una crisi che fa venire meno il ‘buon senso’, che è l’ingrediente fondamentale per trovare soluzioni eque e durature. Credo così fortemente a questo modo d’intendere l’impegno politico che ho salutato con sincero piacere l’ipotesi della costituzione di una nuova e importante forza nazionale di centro. Così come, nell’ambito della mia azione, sento il dovere di compiere un atto politico, che mi ponga nelle migliori condizioni possibili per onorare l’impegno preso con i miei elettori.

Sono certo che la scelta di confluire nella formazione aretina dell’Udc, con la prospettiva della proiezione nel nuovo ‘partito di centro’, sia il modo migliore perché io possa esercitare un’opposizione attenta e rigorosa, lontana dagli estremismi e dal ‘no a prescindere’, che si confronti sui problemi con spirito di proposizione, considerando non gli interessi specifici, ma solo quelli degli aretini.
La mia scelta politica – ha concluso Baldi – è sincera e chiara. La linearità d’azione che continuerò ad adottare in Consiglio Comunale saprà mettere in evidenza le contraddizioni ideologiche, politiche e d’interesse che agitano la sinistra aretina. Ma se la città si trova in una situazione di evidente difficoltà, l’intera classe politica ne è responsabile perciò è venuto il momento che anche ad Arezzo si ricostituisca un centro politico capace di determinare una sintesi più semplice e vicina ai cittadini”.

Lorenzo Zirri, coordinatore provinciale e dirigente nazionale Udc, ha dato il benvenuto al neo-esponente dell’Unione di Centro: “sottolineo che Stefano Baldi ha fatto una libera scelta. Altri potranno compierla sempre liberamente seguendo il suo esempio. D’altronde siamo un cantiere aperto in vista di un partito nuovo, che risponda al dettato dell’articolo 49 della Costituzione. Non sono molti nel panorama politico i partiti rispettosi di questa norma che prescrive metodo democratico nell’organizzazione interna. L’Udc fa della laicità della politica un punto prioritario, molti di noi hanno convinzioni religiose ma non ci sentiamo di certo un partito confessionale. Semmai ci definiamo alternativi sia al Pdl che al Pd e non ci facciamo tirare per la giacca di qua o di là. Visto che combattiamo il sistema bipolare e bipartitico attuale, non lo legittimeremo alleandoci ovunque con una parte. Saranno gli altri a dover venire al centro, non noi a fare intese per far crescere formazioni politiche che hanno esaurito la loro funzione. E per costruire il programma della Toscana che vogliamo partiamo dall’ascolto, di soggetti, di categorie, senza seguire una concezione della politica più simile al tifo contrapposto delle curve da stadio. L’Unione di Centro sta crescendo su base nazionale, è importante che da oggi possa avere una voce nel Consiglio Comunale del capoluogo di provincia”.

L’onorevole Nedo Poli, coordinatore regionale Udc, ha concluso la conferenza stampa: “il percorso in vista delle regionali è questo: stiamo lavorando per un programma nostro, a fine mese sarà pronto e lo confronteremo con gli elettori. Poi individueremo il nostro candidato alla presidenza della Toscana. Se le altre forze vorranno confluire sulle nostre basi programmatiche ben vengano, altrimenti correremo da soli. Cito infine casi come quelli di Pisa, Viareggio, Forte dei Marmi: ci sono amici che lasciano il Pdl e vengono nell’Udc. Stiamo organizzandoci per una piena democrazia interna a garanzia di ogni nuovo arrivo”.