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Trecento mila euro per la ‘Camera Bianca’

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Trecento mila euro per la ‘Camera Bianca’

FIRENZE – Hanno partecipato più di 15 mila soci di Unicoop Firenze. Risultato: la raccolta fondi per la Camera Bianca del Meyer, uno dei progetti più avanzati del nostro paese in campo pediatrico, ha raggiunto la cifra record di 300 mila euro. Oggi poco dopo le 12,30 nella Ludoteca del Meyer il presidente del Consiglio di Gestione Unicoop Firenze Goffredo Biancalani ha consegnato il simbolico assegno al presidente della Fondazione Meyer nonché commissario dell’Ospedale Pediatrico Tommaso Langiano, alla presenza dell’Assessore Regionale per il Diritto alla Salute e al Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze Gianfranco Gensini. Erano presenti 35 presidenti delle sezioni Unicoop che hanno permesso di raggiungere questo importante risultato.

A partire da luglio dello scorso anno i soci di Unicoop Firenze potevano partecipare in prima persona a questa avventura scientifica. Donando 500 punti raccolti con la propria carta socio hanno contribuito per 5 euro al progetto, e per ogni donazione Unicoop Firenze ha devoluto un ulteriore contributo di 15 euro. In questi giorni inoltre si inaugura Meyermeo, il progetto sperimentale per creare una tv e una radio per i piccoli pazienti del Meyer, realizzato dagli studenti dell’Istituto d’arte di Firenze, in primo luogo, che ci hanno lavorato tutto l’anno nel quadro del progetto di cittadinanza solidale Noi con gli altri promosso da Unicoop Firenze. E la Fondazione Meyer, che ha dato il proprio contributo in modo ampio, ideando e organizzando la campagna di marketing per le iniziative: per la Camera Bianca predisponendo le 30 visite guidate che hanno portato 1.500 soci Unicoop a conoscere la Camera Bianca e, per MeyerMeo, l’attivazione dello staff della Ludoteca, degli animatori, dei bambini del Meyer, con la supervisione del regista Giovanni Miccoli.

Cos’è la Camera Bianca?
La Camera Bianca, come spiega il responsabile del Servizio Trasfusionale e Terapie Cellulari Franco Bambi, è un grande laboratorio, una vera e propria "fabbrica" di cellule staminali e prodotti cellulari a scopo terapeutico. A realizzarlo è l'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze con il supporto di Unicoop Firenze. Consentirà di "lavorare" le cellule staminali da impiegare nel trapianto di midollo per la cura di leucemie e tumori, nella medicina ricostruttiva per riprodurre tessuto osseo- cartilagineo, adiposo e nervoso, nelle terapie delle malattie metaboliche e neurologiche e nelle terapie di gravi malattie autoimmuni.

Duecento metri quadrati con tre laboratori, un'area di quarantena, una di sterilizzazione e decontaminazione, aree filtro e aree di crioconservazione in contenitori di azoto liquido a meno 193 gradi: così si articolerà il Centro che lavorerà le cellule staminali e altri prodotti cellulari in condizioni di assoluta sicurezza sia per i pazienti, sia per gli operatori. La scelta di lavorare le cellule staminali mesenchimali, cellule capaci di autorinnovarsi e differenziarsi diventando i "mattoni" delle terapie più avanzate in molteplici campi della medicina, consentirà di rispondere al bisogno di salute di centinaia di bambini italiani e stranieri. Le cellule staminali opportunamente trattate sotto il profilo genetico potranno diventare i "mezzi di trasporto" di composti bioattivi alle cellule tumorali, consentendo la regressione di gravissime forme tumorali.

Cos’è Meyermeo? Parla dell’ospedale, dei musicisti, dei clown, della medicina del sorriso ma anche dell’aiuto agli altri. E dà la parola ai piccoli pazienti che riescono ad avere un atteggiamento consapevole ma giocoso anche con la propria malattia. Il linguaggio della televisione e dello spot pubblicitario declinato per imparare, spiegare e vivere la solidarietà. Sono i punti di forza di MeyerMeo, il programma che non farà solo sorridere, ma farà anche riflettere con garbo e freschezza sull’esperienza della malattia. Trenta minuti per trasmettere il valore e l’intensità dell’esperienza di ragazzi che dentro e fuori dal Meyer per mesi, tutti insieme, si sono confrontati sul significato di aiuto agli altri. MeyerMeo va oltre alla costruzione di un programma televisivo. Rappresenta infatti la sperimentazione di realizzare una vera e propria televisione e una radio a dimensione di bambino e di adolescente dentro al Meyer. Attraverso questi canali i piccoli ricoverati, quelli in attesa delle visite e le famiglie, potranno vedere e ascoltare programmi con importanti contenuti culturali, pedagogici e di intrattenimento. La collaborazione tra Unicoop e Fondazione Meyer ha previsto l’installazione del cabina di regia con le dotazioni necessarie per le riprese audio-video, la formazione (già avvenuta) del personale della Ludoteca e della Fondazione per la produzione di materiale audio e video, pronto per la trasmissione e l’installazione (in corso) della stazioni multimediali nelle camere di degenza, in particolare di radio ethernet in ogni stanza e alcuni punti video nelle sale da gioco delle degenze e di Oncoematologia.Tutto per una vera Tv e Radio.

Meyer Meo è stato candidato dalla Fondazione Meyer al Premio E-Content Award 2008, piazzandosi al 1° posto come migliore contenuto multimediale per la categoria E-Entertainment. In quanto primo classificato, il progetto Meyer Meo è stato automaticamente candidato come progetto di rappresentanza per l'Italia all'omonimo concorso internazionale World WSA (World Summit Award, the world summit on the information technology).

Il progetto Noi con gli altri (realizzato nell’ambito della campagna Il Cuore si scioglie) ha voluto invitare gli studenti alla conoscenza e al confronto con la realtà della malattia. I ragazzi dell’Istituto d’Arte e quelli del Meyer hanno intrecciato un dialogo che partendo dalla necessità di apprendere più linguaggi televisivi, sono poi sfociati nella conoscenza di sé e della malattia.