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Una ricerca sui giochi televisivi italiani

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Condotto da Walter Ingrassia, è una studio dell’Osservatorio europeo sulla lettura di Arezzo
ora pubblicato dall'editore Scriptaweb con il titolo "Game show. Format, logica e mercato"

Da “Affari tuoi” a “Chi vuol esser milionario”, i media generalisti usano i giochi come ingredienti preziosi per comporre la propria offerta e come raffinata strategia per catturare telespettatori. Sono questi i Game show, format televisivi tra i più seguiti e amati dal pubblico, che sono stati studiati da Walter Ingrassia, ricercatore dell’Osservatorio permanente europeo sulla lettura della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell’Università di Siena. L’Osservatorio, diretto dal professor Michele Rak, segnala in questi giorni la pubblicazione da parte dell’editore ScriptaWeb della ricerca condotta da Ingrassia con il titolo “Game Show. Format, logica e mercato”, corredata da un report che raccoglie i dati quantitativi relativi all'offerta di game show sulle reti generaliste italiane tra il 1998 e il 2008.
Walter Ingrassia, Ph.D. in Scienze del Testo-sezione Letteratura, cultura visuale e comunicazione della Scuola superiore Santa Chiara dell'Università di Siena, producer di Rai Fiction, descrive gli elementi che caratterizzano questi show, le logiche che ne regolano il funzionamento e le modalità di attivazione dell’interesse e della partecipazione di chi guarda da casa. A partire da una lettura del format in una prospettiva socio-semiotica, l’indagine ricostruisce la funzione del game show e, più in generale, dei testi dell’intrattenimento televisivo attraverso l’applicazione di un modello di matrice letteraria che ne mette in luce meccaniche e potenzialità.