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Usa, via libera dal Senato al piano di rilancio economico di Obama

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WASHINGTON – E' stato approvato al Senato con 61 voti a favore e 37 contrari il piano di rilancio economico di Barack Obama. Solo tre senatori repubblicani quindi si sono uniti alla maggioranza democratica a sostegno del pacchetto da 838 miliardi di dollari, il piu' corposo piano di stimolo economico della storia americana.

Ora, prima che il piano arrivi sulla scrivania di Obama che lo attende per il fine settimana, il Congresso dovra' trovare una mediazione tra le due versioni diverse approvate alla Camera – dove il piano e' passato senza neanche un voto repubblicano – ed al Senato. Ma, con il presidente che ogni giorno continua a martellare sulla necessita' di agire con urgenza, i leader democratici si sono impegnati a mandare il piano alla firma in pochi giorni.

Lo scorso 28 gennaio la Camera ha approvato una versione del piano da 819 miliardi di dollari, senza il voto favorevole di nessun deputato repubblicano. Nel passaggio al Senato, il piano era poi lievitato ancora, superando i 900 miliardi di dollari. La cifra era stata ridotta poi a quella attuale di 838 alla fine della scorsa settimana, dopo che i negoziatori democratici erano riusciti ad ottenere il sostegno di tre repubblicani moderati – le senatrici Susan Colin e Olympia Snowe del Maine, e Arlen Specter della Pennsylvania – in cambio di un taglio di 100 miliardi di dollari, prevalentemente nel settore dell'istruzione.

Il sostegno dei tre repubblicani ha reso possibile ai democratici di raggiungere i due terzi dei voti – con esattezza 61, uno in piu' del necessario – richiesti nella votazione procedurale che si e' svolta ieri per mettere ai voti il piano oggi. Obama ha espresso la speranza che nei prossimi negoziati tra Camera e Senato si possano introdurre di nuovo gli investimenti per l'istruzione, una delle principali promesse dalla sua campagna elettorale.

Ma i tre repubblicani che hanno appoggiato il suo piano hanno gia' annunciato che faranno di tutto per mantenere i tagli che li hanno convinti a votare con i democratici. Durissimi gli attacchi del Gop al piano di Obama, accusato di aver "lasciato che il piano di stimolo fosse scritto dai deputati democratici della Camera", come ha detto il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell.