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Valdarno: allarme rosso per l’economia

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Valdarno: allarme rosso per l’economia

“La situazione economica della nostra vallata si sta facendo insostenibile – commenta Massimo Malvisi, responsabile di CNA Valdarno. Gli ordini delle aziende stanno crollando in modo addirittura superiore alle previsioni più fosche: in molti casi siamo di fronte, per il bimestre gennaio – febbraio, ad un taglio del 50% rispetto allo stesso periodo del 2008. E se qualcuno avesse dubbi, può leggere i dati relativi all’aumento delle richieste al fondo di sostegno al reddito, l’equivalente della cassa integrazione per il settore artigiano. Ebbene, il mese scorso si sono registrate richieste da parte di 70 aziende per 190 dipendenti. Sono cifre che, in passato, maturavano nell’arco non di un mese ma di due anni”.
Situazione gravissima, quindi, e richieste di CNA anche al sistema delle istituzioni locali. “Abbiamo valutato positivamente – afferma Malvisi – la decisione della Camera di Commercio e della Provincia di Arezzo di costituire il fondo di sostegno al credito. Riteniamo che possa e debba essere implementato. Tra i Comuni, ad oggi, c’è soltanto quello del capoluogo ad aver garantito un contributo. Noi chiediamo che facciano altrettanto anche i comuni del Valdarno. L’accesso al credito è una chiave irrinunciabile per poter aprire prospettive di sviluppo”.
CNA è poi ovviamente consapevole che le soluzioni non stanno in ambito locale. La capacità di tenuta delle imprese è messa a dura prova dalla scarsità di liquidità causata dalla stretta del credito operata dalle banche e dall’accresciuta difficoltà di incasso dei crediti commerciali, soggetti ad incagli ed all’allungamento dei tempi di pagamento.
Il Governo è già intervenuto con una serie di decreti sulla cui efficacia CNA ha espresso forti riserve, sia in merito all’immediata effettività dei provvedimenti varati, sia anche sulla quantità delle risorse finanziarie individuate per favorire l’offerta e stimolare la domanda privata e pubblica. Ma è soprattutto la frammentazione degli interventi che preoccupa: “non si intravede un disegno organico – afferma Cna. Si procede di urgenza in urgenza senza una linea, facendo affidamento più sull’effetto annuncio dei provvedimenti che sulla capacità di produrre risultati positivi, non potendo contare su risorse aggiuntive in quantità adeguata alla dimensione della caduta del reddito”.
Cna indica le sue priorità: riduzione dei troppi livelli di Governo, riforma della previdenza rivedendo da subito i coefficienti e l’età pensionabile, un piano economico che proceda lungo tre direttrici: famiglie, imprese, Stato. Per quanto riguarda le famiglie va dato sostegno ai redditi ed ai consumi delle famiglie attraverso una riduzione della pressione fiscale, a partire dalle fasce più deboli. Serve un sistema di ammortizzatori sociali efficaci che garantiscano adeguata copertura a tutte le forme di lavoro.
Per sostenere le imprese si deve assicurare l’accesso al credito potenziando gli strumenti di garanzia e facilitando le imprese che negli scorsi anni hanno investito in nuove linee produttive, nuove tecnologie e nuovi mercati. Si devono altresì sbloccare i 70 miliardi di euro di crediti che le imprese vantano verso le pubbliche amministrazioni. CNA sostiene da tempo la necessità di un incremento della franchigia IRAP; l’eliminazione, anche temporanea, dell’indeducibilità degli interessi passivi, la riduzione sostanziale e la possibilità di rateizzazione dell’acconto delle imposte per il 2009. All’interno di un quadro di particolare sofferenza vanno poi ridefiniti ed adeguati gli studi di settore a partire dal 2009, poiché non colgono con sufficiente rapidità i cambiamenti in atto dal secondo semestre 2008.