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Venezia degli scandali, dal filone gay agli insulti ai politici

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ROMA – Scene di cannibalismo, sesso tra obesi, incesto, insulti ai politici e un cospicuo filone omosex. Anche quest'anno alla Mostra del cinema di Venezia non mancheranno i titoli-scandalo, quelli destinati a far parlare per scene scioccanti o per contenuti che susciteranno presumibilmente qualche polemica politica. Se si è già parlato di 'Videocracy', il film dell'italo-svedese Erik Gandini che racconta di un'Italia videodipendente e fanalino di coda al livello mondiale per la libertà di stampa, dove il centro del racconto è tutto il premier Silvio Berlusconi e per le tv di sua proprietà.

Ma non meno polemiche è destinato a scatenare 'Francesca', il film del romeno Bobby Paunescu che apre la sezione Orizzonti e che contiene alcuni insulti espliciti pronunciati da uno dei protagonisti all'indirizzo di alcuni politici italiani colpevoli secondo l'autore di razzismo nei confronti degli immigrati romeni.

C'è poi un cospicuo filone gay: i baci omosex più importanti della mostra si annunciano quelli di 'A single man', esordio alla regia dello stilista Tom Ford, ma la tematica omosessuale tiene banco anche nel film francese 'Persecution' di Patric Chereau con Romain Duris e Charlotte Gainsbourg. Non mancano effusioni tra donne nel balletto onirico di 'Lo spazio bianco' di Francesca Comencini. Amore saffico mescolato a riti di possessione anche nell'unico film vietnamita della Mostra, 'Choi Voi' di Bui Thac Chuyen, nella sezione Orizzonti. Mentre 'Il compleanno' di Marco Filiberti nella sezione Controcampo Italiano racconta di una relazione omosex tra un uomo maturo e uno più giovane che mette in crisi due famiglie che si trovano in vacanza insieme (nel cast Alessandro Gassman, Maria de Medeiros, Massimo Poggio, Michela Cescon, Christo Jivkov, Piera Degli Esposti, Thyago Alves). C'è poi il doc 'manifesto' sull'amore gay 'L'amore e basta' di Stefano Consiglio che verrà presentato alle Giornate degli autori.

Ma le scene di sesso che faranno più parlare alla Mostra sono altre: il record della performance di sesso orale più lunga della mostra è di Richard Gere che viene allietato per oltre cinque minuti da una prostituta in 'Brooklyn's Finest' di Antoine Fuqua. Volutamente ributtante si annunciano invece le scene di sesso tra obesi in 'Gordos', il film dello spagnolo Daniel Sanchez-Arevalo che verrà presentato alle Giornate degli Autori. In 'Tetsuo the bullet man' il giapponese Shinya Tsukamoto torna a raccontare il sesso tra esseri umani e macchine. Mentre Omar Sharif è protagonista di una storia di incesto nel secondo episodio di 'The Traveller' dell'egiziano Ahmed Maher. Senza dimenticare il sesso tra un'attempata signora e dei giovinetti in 'Io sono l'amore' di Luca Guadagnino, che passerà nella sezione Orizzonti. Sesso e droga a go-go si annunciano anche nel remake del 'Cattivo Tenente' firmato da Werner Herzog, 'Bad lieutenant: port of call New Orleans' interpretato da Nicolas Cage ed Eva Mendes. Scene dure sono assicurate anche in 'Life during wartime' di Todd Solondz, dove torna tra gli altri il personaggio del pedofilo già presente in 'Happiness'.

Ci sono poi dei titoli che già fanno parlare nei Paesi di provenienza ma che da noi difficilmente faranno scandalo: come la prima scena di sesso (naturalmente coniugale) dell'attrice icona del cinema egiziano in linea con la sensibilità islamica, Mona Zakki, in 'Scheherazade, tell me a story' di Yousry Nasrallah. Ma per il direttore della Mostra Marco Muller la "vera icona femministra di questa Mostra" è la protagonista del musical indiano fuori concorso 'Gulaal' di Anurag Kashyap: una ragazza nubile che si avvia per i campi con un materasso arrotolato sulla spalla per incontrare il suo amato. Una scena che in India ha già scatenato un accesissimo dibattito.

Tra i titoli in grado di alimentare il dibattito internazionale ci sono poi naturalmente l'atteso 'Capitalism: a love story' di Michael Moore sulle responsabilità statunitensi nella crisi finanziaria globale, 'Women without men' dell'artista iraniana Shirin Neshat sulla condizione femminile nel Paese guidato da Ahmadinejad e 'Touxi' ('Giudice') di Liu Jie, il primo film cinese che mostra le esecuzioni capitali nel Paese.

Abbondano poi nei cartellone veneziano i film dove impera la violenza: il cannibalismo e altre barbarie nella lotta per la sopravvivenza ingaggiata dai protagonisti di 'The Road', il film di di John Hillcoat con Charlize Theron e Viggo Mortensen che ha incontrato difficoltà di distribuzione perché giudicato troppo apocalittico; gli stupri e le violenze della guerra civile in Sri Lanka nel film cingalese 'Between two worlds' di Vimukthi Jayasundara; i massacri di massa nel film israeliano 'Lebanon' di Samuel Maoz; i tantissimi uomini trucidati in 'White material' di Claire Denis; il primo massacro degli indiani d'America ad opera dei vichinghi nel film anglo-danese 'Valhalla rising' di Nicolas Winding Refn.

Fiumi di sangue e scene raccapriccianti di ogni tipo sono poi assicurati dal ritorno alla grande in Laguna del genere horror;: dal nuovo zombie-movie del maestro George Romero, 'Survival of the Dead', a 'Rec2' di Jaume Balaguero' e Paco Plaza, al ritorno all'horror di Joe Dante con 'The Hole'. Fino al francese 'La Horde' di Yannick Dahan e Benjamin Rocher, in programma alle Giornate degli autori: un horror metafora degli scontri razziali nelle banlieue francesi che è già diventato un cult su internet.

Articlolo scritto da: Adnkronos