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Venezia, ‘guerra delle mance’ tra casinò e croupiers

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Venezia, ‘guerra delle mance’ tra casinò e croupiers

VENEZIA – Continua quella che a Venezia ha preso il nome di 'guerra delle mance'. I croupiers hanno chiesto e ottenuto il congelamento dei conti del Casino della città lagunare. Sono infatti quaranta i dipendenti che stanno facendo guerra serrata alla direzione della casa da gioco al fine di vedersi riconosciute mance arretrate. "In seno alla causa delle 'mance arretrate' – spiega la Direzione del Casino'- 40 dipendenti del Casinò Municipale, sulla base della provvisoria sentenza di primo grado, hanno chiesto un pignoramento presso le banche, per una somma pari a tre milioni di euro circa, 'bloccando' la liquidità dell'azienda. Tale azione esecutiva da parte dei croupier, non ha, in realtà, nessun carattere di urgenza, in quanto riguarda mance arretrate da più di 5-6 anni, si avvale di una sentenza di primo grado che ha solo carattere provvisorio e mentre è già pendente il giudizio d'appello".

L'azione degli uomini dei tavoli verdi di fatto mette in difficoltà serie il Casinò che, essendo senza liquidità, potrebbe vedersi costretto a congelare i pagamenti. Ma c'è di più perché si corre il rischio "di non poter pagare le vincite ai Clienti – dice la Casa da Gioco – e il 'blocco' della liquidità impedisce anche il pagamento dei fornitori e dei dipendenti, buona parte dei quali è estranea a questa triste vicenda e, nondimeno, non si vedrà erogare il prossimo stipendio, esclusivamente per le ragioni testé illustrate e grazie a questa assurda scelta". Il presidente del Casinò è Mauro Pizzigati, avvocato, e non le manda a dire: è chiaro che la dirigenza aziendale si vede costretta a prendere atto "della determinazione con la quale pochi dipendenti hanno messo a grave rischio la società, che, comunque, si avvarrà di tutti gli strumenti atti a a evitare la crisi aziendale e i notevoli pregiudizi derivanti a tutti i lavoratori e ai fornitori della casa da gioco".

Insomma è guerra aperta: dopo anni di tensioni siamo alle resa dei conti. La sentenza del tribunale, per quanto di primo grado, comunque è favorevole ai croupies (150 quelli interessati) ai quali vanno versati circa 8 milioni di euro ma il Casinò contesta l'attribuzione in termini quantitativi delle mance ossia ritiene si tratti di molto meno di otto milioni di euro. Intanto, la 'fronda' più agguerrita degli uomini dei tavoli verdi è quella che, dopo aver fatto pignorare due mesi fa delle quote della società, è arrivata a far pignorare i soldi. Il colpo più duro.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign