Home Cronaca Virus A, tariffe per test in laboratori privati: da 12 a 150 euro

Virus A, tariffe per test in laboratori privati: da 12 a 150 euro

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Virus A,  tariffe per test in laboratori privati: da 12 a 150 euro

ROMA – Pagare di tasca propria per scoprire se febbre e sintomi influenzali sono causati dal virus H1N1 può riservare qualche sorpresa. Le tariffe dei test nei laboratori privati italiani sono estremamente variabili. Si va dai 12 euro fino ai 150. E se per i prezzi più cari la somma può essere giustificata dal tipo di analisi più sofisticato, non c'è invece giustificazione per le tariffe intermedie: insomma, chi paga il minimo si sottopone spesso a un esame del tutto simile a chi lo fa pagando 70 euro.

"Si tratta di fenomeni speculativi", spiega Vincenzo D'Anna, presidente di Federlab Italia, coordinamento nazionale delle associazioni regionali del settore che rappresenta il 40% dei laboratori d'analisi del Paese (convenzionati e non), commentando le tariffe che diversi laboratori della Penisola hanno indicato al telefono alla redazione dell'ADNKRONOS SALUTE. Si va dai 12 euro (a Napoli) per proseguire a Roma con 14 euro, anche se nella Capitale ci sono laboratori che eseguono il test a 20, 30, 40, 50 e 70 euro. A Milano, dove comunque ci sono tariffe che partono da 20 euro, si arriva 150 per esami di biologia molecolare, test che costa 120 a Bergamo. Ma in nessun caso, tra i centri contattati, viene spiegato al paziente che chiede informazioni o appuntamento al telefono la metodica del test che si effettuera'.

"Il test di screening costa, realmente al laboratorio, intorno ai 7-8 euro – sottolinea D'Anna – e anche se di marchi diversi gli esami sono del tutto simili. Sono basati sulla reazione antigeni-anticorpi, che dà luogo a una colorazione in brevissimo tempo". Questo, in pratica, è il test di screening rapido. C'è poi il test di biologia molecolare, "più caro, per il quali è giustificata a livello di costi la tariffa di 150 euro ", ammette D'Anna.

"Credo però che sia un'esagerazione fare questo tipo di test. Si tratta di approfondimento che viene fatto ricercando il materiale virale nel sangue e nel siero. Sono esami più sensibili perchéuna minima quantità di materiale virale viene amplificata. Il test di screening è tarato, invece, su una quantità prestabilita di anticorpi. E' probabile quindi che, al di sotto di una determinata soglia il test non si positivizzi", aggiunge sottolineando di non "capire la necessità di ricercare il virus per una patologia che comunque ha lo stesso tipo di cura della normale influenza".

Gli italiani però sono più saggi di quanto non si creda, secondo il presidente dei laboratori privati. "Non stiamo registrando la corsa alla richiesta del test – continua – se si escludono le persone che hanno avuto persone in famiglia con forma gravi di influenza". Per D'Anna gli italiani, soprattutto al Centro Sud, sono "parsimoniosi in questo campo. Anche perché hanno l'abitudine a fare esami a carico del Servizio sanitario nazionale, e non è questo il caso".

Il consiglio a non cadere nella trappola dell'esame a tutti i costi viene anche dai medici di famiglia. Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), dice che ai pazienti che chiedono informazioni su questi esami "raccomandiamo di non fare il test. Non serve assolutamente a nulla. Il test va fatto, quando serve, solo nei centri specializzati accreditati dal ministero e dalle Regioni. Gli altri esami – quelli che si vendono in farmacia o che si fanno in altre strutture – sono inutili. Tra l'altro, in assenza di complicazioni, sapere se si è colpiti da influenza A o da stagionale non ha importanza: precauzioni, cure e consigli sono gli stessi".

Articlolo scritto da: Adnkronos Salute