Home Attualità Economia Abbattute le pareti dell’immobile all’area Lebole, arrivano le vetrine

Abbattute le pareti dell’immobile all’area Lebole, arrivano le vetrine

0
Abbattute le pareti dell’immobile all’area Lebole, arrivano le vetrine

AREZZO – Ogni ora che passa quello che è stato presentato come un semplice intervento di manutenzione per far fronte a infiltrazioni piovane nell’immobile dell’area ex- Lebole appare sempre più una vera e propria trasformazione di un locale ad uso commerciale. Questo è quanto appare se si lancia un occhio all’immobile oggetto di intervento.
Mario Checcaglini direttore di Confesercenti ha ancora dubbi sui lavori nell’immobile che potrebbe accogliere i magazzini Stefan con la formula Cash and Carry.
“La novità di questi giorni – dichiara Mario Checcaglini – è l’abbattimento delle tamponature delle mura perimetrali. Il prossimo intervento sarà il montaggio di vetrate. Probabilmente presto quelle vetrate diventeranno le vetrine che ospiteranno la merce di Stefan. Non ci convincono le dichiarazioni della proprietà che continua a sostenere che l’intervento è mirato a far fronte alle infiltrazioni di acqua dopo dieci anni di abbandono delle strutture”.
“Il timore, che sta divenendo una certezza, – prosegue il direttore Checcaglini – è che quanto segnalato da Confesercenti nei mesi scorsi, stia per realizzarsi. Abbiamo apprezzato l’intervento dell’assessore al commercio del Comune, Giustini, il quale con la sua presa di posizione testimonia che il problema esiste e che da tempo è all’attenzione dell’amministrazione comunale. Fa bene il Comune a vigilare in quanto presto ci si accorgerà che nell’area ex-Lebole sta per nascere un esercizio commerciale. Qualcuno indica anche la data di inaugurazione che sembra fissata per il prossimo 30 settembre. Sono solo voci? Speriamo”.
“Quando Becciani – aggiunge il direttore di Confesercenti – afferma che da tempo ha presentato il progetto in Comune, mentre sta ristrutturando una vasta porzione dell’immobile a commerciale, a noi ci sembra che voglia dire che se il Comune non consente ciò che è previsto in quel progetto, dove immaginiamo che l’uso commerciale abbondi, allora la conseguenza sarà l’apertura di Stefan. A noi ci pare inammissibile che la città sia posta sotto scacco da chi persegue, se pur legittimamente, i propri interessi”.
“Sarebbe interessante – conclude Checcaglini – conoscere cosa la proprietà propone nel progetto che ha presentato all’amministrazione comunale e per il quale chiede una risposta. Alla città interessa sapere quali destinazioni d’uso sono previste, quanto commerciale, quanti uffici e così via. E l’amministrazione fa bene a non rispondere alle sollecitazioni della proprietà in quanto ha scelto di replicare nel momento in cui avvierà la progettazione delle aree strategiche in cui si colloca la ex Lebole. In poche parole solo dopo un approfondito confronto con la città”.