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Acqua in Brocca: da 3 a 56 scuole

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Acqua in Brocca: da 3 a 56 scuole
Acqua

AREZZO – Tommaso, Giulia, Arianna e Rachele: sono i loro i veri testimonial di Acqua in Brocca, il progetto per la diffusione dell’uso dell’acqua del rubinetto. Sono alunni della scuola elementare MonteBianco e stamani hanno presentato i cambiamenti di abitudini che si stanno verificando a scuola e in famiglia: “beviamo l’acqua del rubinetto. E’ buona ed a casa si risparmia anche. Inoltre contribuiamo a difendere l’ambiente”. Hanno anche realizzato un piccolo sondaggio in classe: “lo scorso anno il 95% di noi beveva l’acqua in bottiglia. Oggi questa percentuale è scesa al 36%”.
Il progetto Acqua in Brocca, quindi, funziona. “Lo scorso anno scolastico – ha ricordato Alessandra Capizzi, del Ceaa del Comune di Arezzo – il progetto ha avuto carattere sperimentale e ha coinvolto tre scuole-pilota (Montebianco, Pio Borri, Sante Tani), per un totale di circa 900 studenti e famiglie, realizzando interventi informativi e didattici e azioni di monitoraggio attraverso questionari e verifiche con gli insegnanti e i bambini. Dall’inizio del 2009 nelle tre mense scolastiche le brocche di acqua del rubinetto hanno sostituito le bottiglie di minerale, accolte con entusiasmo dai bambini”.
L’indagine svolta per monitorare i cambiamenti intervenuti nelle famiglie in seguito all’informazione svolta nelle scuole dei figli ha dato risultati significativi: il 56% degli intervistati sostiene di aver modificato le sue abitudini rispetto al consumo di acqua. Il 35% afferma che il proprio figlio ha iniziato a bere acqua del rubinetto a scuola durante l’orario scolastico; il 23% afferma che la famiglia ha iniziato a bere acqua del rubinetto anche a casa; il 13% ha iniziato ad acquistare solo acqua gassata ma ha sostituito l’acqua minerale naturale con quella del rubinetto.
Anche sugli aspetti prettamente ambientali, il progetto ha registrato un buon successo. Con la sostituzione delle bottiglie con le brocche di acqua nelle mense, c’è stata una riduzione di 20.500 bottiglie da litro all’anno, con relativa riduzione dell’impatto ambientale dovuto alla produzione, all’imbottigliamento e al trasporto. Per l’uso individuale dei bambini, che in genere portano a scuola bottigliette d’acqua sostituite invece da una comoda borraccia, è stata stimata una riduzione di circa 11.000 bottigliette da mezzo litro, per un totale di circa 330 chili di plastica in meno e con una riduzione stimata di produzione di anidride carbonica di circa 830 chili.
Ovviamente soddisfatti tutti i partner dell’iniziativa. Paolo Ricci, Presidente di Nuove Acque: “distribuiamo acqua di alta qualità, tra le migliori in Italia. E questo grazie a significativi investimenti e alla professionalità dei nostri operatori”. Sergio Bidini, vice Presidente di Aato 4: “Acqua in Brocca testimonia la costante attenzione che tutti abbiamo sia alla qualità dell’acqua che eroghiamo ai cittadini sia all’ambiente con gli investimenti sulla depurazione”.
Conferme sulla qualità dell’acqua sono venute da Patrizia Bolletti dell’Arpat: “è molto controllata, certamente più delle minerali vendute in bottiglia. Educare a bere l’acqua del rubinetto aiuta a preservare l’ambiente e in questo progetto i bambini ribaltano i ruoli ed educano la loro famiglia”.
Marco Mariani, in rappresentanza dei pediatri aretini: “con questo progetto raggiungiamo un ottimo livello di coerenza. Da tempo raccomandiamo, per evitare problemi di soprappeso nei bambini, di bere acqua e non bevande zuccherate e succhi di frutta”.
Un progetto che piace anche alle scuola. Assunta Sorbini, dirigente della Montebianco: “esperienza validissima che permette non solo ai bambini di scegliere l’acqua del rubinetto ma di svolgere anche un ruolo di tramite, nell’informazione e nel convincimento, con i genitori”.
Ottima, quindi , la prima edizione e adesso si lavora alla seconda. Roberto Banchetti, assessore all’ambiente del Comune di Arezzo: “si amplia a tutte le scuole di Arezzo, dal nido alla media, per un totale di 56 scuole, con relativa informazione e la sostituzione delle bottiglie in tutte le mense dotate di cucina e approvvigionamento da acquedotto. Si parla di oltre 7.800 studenti e famiglie, di cui 3.800 circa interessati dal servizio mensa. Proseguirà anche quest’anno il monitoraggio con questionari e i dati che risulteranno saranno certamente più significativi e serviranno a confermare l’importanza di una corretta informazione per superare alcuni pregiudizi nei confronti di un’acqua eccellente, scura e controllata come quella di Arezzo. Oltre alle scuole la campagna verrà estesa agli uffici comunali, agli ambulatori pediatrici e ai cittadini in generale, con iniziative di sensibilizzazione e informazione diffusa. Dal prossimo anno è previsto il coinvolgimento del settore della ristorazione. E’ infine allo studio un protocollo per l’uso del logo “Acqua in brocca”, che permetterà a chiunque di aderire alla campagna per diffondere i propri comportamenti virtuosi e impegnarsi pubblicamente in stili di vita concreti più ecologici”.
Ricordiamo che il progetto Acqua in Brocca vede protagonisti l’assessore all’Ambiente e quello alle Politiche scolastiche, il Centro di Educazione ambientale e alimentare, Legambiente, Nuove Acque e Aato 4. Con il contributo, per la parte di analisi e supporto tecnico-scientifico, di Arpat e Asl 8 e l’adesione dei Medici Pediatri di Arezzo.