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Afghanistan, arrestati tre italiani di Emergency

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Afghanistan, arrestati tre italiani di Emergency

ROMA Tre italiani – un medico, un infermiere e un tecnico, operatori di Emergency – sono stati arrestati a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, insieme ad altre sei persone del posto.
I nove arrestati sono sospettati "di aver avuto contatti con la leadership Talebana" e di essere coinvolti in un presunto complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand, Gulab Mangal, presumibilmente durante una sua prossima visita nell'ospedale. Ad affermarlo è stato oggi il portavoce del governo della provincia di Helmand, Daoud Ahmadi, precisando che "le nostre forze di sicurezza hanno perquisito l'ospedale e trovato in un magazzino due cinture esplosive e granate". I nove, ha detto il portavoce, avevano ricevuto 500mila dollari dalla leadership dei Talebani a Quetta.
"Secondo quanto appreso finora e riportato dagli organi di stampa l'accusa con cui sono stati fermati sarebbe delirante. Bisogna capire cosa c'è dietro", ha detto all'ADNKRONOS Gino Strada, fondatore di Emergency. "Il progetto che portiamo avanti lì – ha spiegato Strada – non è finanziato dalla cooperazione italiana ma è riconosciuto". "Nessuno finora ci ha comunicato – riferisce Emergency – né informalmente né ufficialmente quale sia realmente l'accusa".
Una nota della Farnesina assicura che il ministro Frattini sta seguendo gli sviluppi della vicenda in stretto raccordo con l'ambasciata d'Italia a Kabul e le autorità locali. "In attesa di poter conoscere la dinamica dell'episodio e le motivazioni dei fermi – riferisce ancora la Farnesina – il governo italiano ribadisce la linea di assoluto rigore contro qualsiasi attività di sostegno diretto o indiretto al terrorismo in Afghanistan, così come altrove. La Farnesina riconferma il suo più alto riconoscimento al personale civile e militare impegnato in Afghanistan per le attività di pace".
Fonti del ministero confermano che gli italiani in stato di fermo lavoravano in una struttura umanitaria non riconducibile né direttamente né indirettamente alle attività finanziate dalla cooperazione italiana.
''Dal ministro Frattini ci aspettiamo che faccia immediatamente rilasciare i nostri medici e si esiga che la situazione torni alla normalità", ha detto ai microfoni di CNRmedia Maso Notarianni, responsabile comunicazione di Emergency e direttore del sito Peacereporter. "L'accusa di un qualsiasi complotto o del favoreggiamento di qualsiasi azione violenta è assolutamente ridicola", conclude Notarianni.