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Agricoltura abruzzese a rischio, serve una svolta

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Agricoltura abruzzese a rischio, serve una svolta

ROMA – L'agricoltura abruzzese, ma soprattutto l'attività zootecnica di ovini e caprini e l'agriturismo, in particolare nella zona di L'Aquila e provincia, sono in ripresa nonostante le difficoltà, ma serve ancora un'inversione di tendenza. A un anno di distanza, dal nefasto 6 aprile, le piccole aziende di montagna dove si allevano soprattutto pecore e capre, bestiame da latte e da macellazione, si devono ancora riprendere dalla batosta causata dal sisma, all'epoca quantificata in un centinaio di milioni di euro di danni ed oggi invece ridimensionata a circa 50-60 milioni.
"La situazione economica della zona del cosiddetto 'cratere' è molto precaria – spiega all'ADNKRONOS il direttore di Confagricoltura L'Aquila, Stefano Fabrizi – una situazione causata dal terremoto che si innesta in una situazione già di crisi strutturale. Lo Stato deve intervenire anche per l'agricoltura così come sta intervenendo in alcuni settori, dal commercio all'industria".
D'altra parte, sostiene il dirigente di Confagricoltura, "la disponibilità da parte delle Regioni a distribuire i fondi dell'Health Check in ottobre non si è verificata e ora tutte le aspettative sono riposte nella misura 126 del Psr (per le calamità naturali): la regione Abruzzo ha chiesto all'Ue una modifica affinché vengano erogati i 5 milioni di euro messi a disposizione e tra una quindicina di giorni verrà emanato il bando per le aziende censite che hanno subito danni. Il commissario straordinario Chiodi si deve impegnare a veicolare parte delle risorse della Protezione civile per le aziende e parte dei fondi comunitari per la ricostruzione".
Molte stalle, fienili, cantine, aziende agrituristiche, in tutto circa 400 strutture, che sono state colpite, sono rimaste ferme al 7 aprile. "Buona parte dei consumi e delle produzioni locali non sono stati riattivati – continua Fabrizi – e la stagione turistica invernale anche sta terminando. Ad oggi, visto che è terminata l'emergenza, Confagricoltura sta lavorando con l'assessorato all'agricoltura della Regione e allo stesso tempo faremo in modo che le richieste del mondo agricolo arrivino ai nuovi amministratori della provincia dell'Aquila e attraverso loro al governo all'Unione europea".
A soffrire è stato anche l'agriturismo, soprattutto l'anno scorso, in quanto le strutture hanno dato ospitalità agli sfollati. Ma segnali di schiarite si sono visti ora, a Pasqua, secondo quanto riferisce la Coldiretti che ha un quadro della situazione più ottimistico. "Il turismo si è riaperto in maniera considerevole, e non quello 'da terremoto'. Siamo fiduciosi che nel 2010 ci sarà una ripresa sia per l'attività agrituristica sia per la zootecnia", afferma Michele Errico, direttore Coldiretti Abruzzo.
Tuttavia, molti animali appartenenti a mandrie e greggi, segnala Errico, sono deceduti a causa del sisma anche perché la lattazione si è interrotta. Senza contare le difficoltà che allevatori e agricoltori hanno affrontato per spostarsi dagli alloggi costruiti ai campi, spesso assai lontani.
Per il settore lattiero inoltre, un comparto delicato e in crisi, è in corso un'iniziativa per creare una filiera tutta abruzzese, mentre "il problema delle giacenze si pone per il vino, con le produzioni di Montepulciano d'Abruzzo, Trebbiano e Pecorino, in parte dovute al sisma, in parte a una congiuntura poco favorevole, anche se fanno eccezione alcune aziende agricole di eccellenza. Ci sono presupposti non buoni per un crollo dei prezzi dell'uva all'origine", spiega il responsabile della Coldiretti, nell'annunciare però la presenza a Vinitaly con uno stand sostenuto dalla regione Abruzzo e con importanti testimonial abruzzesi.
Se la pastorizia è l'attività principale di questa zona, una certa attività agricola si svolge nella piana di Onna dove si coltivano soprattutto ortaggi e legumi, comunque si tratta di prodotti di nicchia. Coldiretti ha quindi attivato in regione una serie di farmer's market a Vasto, Chieti, Pratola Peligna, Pescara. Inoltre, tra le varie iniziative di solidarietà prosegue una sorta di gemellaggio con i pastori sardi che regalarono 1.000 agnelli ai pastori abruzzesi. A maggio, saranno gli abruzzesi a recarsi in Sardegna e sarà quindi replicato uno scambio solidale.
Le organizzazioni degli agricoltori comunque, non cessano la loro attività di rilancio per questi soci duramente colpiti e tentano il tutto per tutto per far ripartire i consumi in zona e fuori, anche se non è possibile quantificare le perdite reali in termini economici. Il turismo soffre ancora all'Aquila e provincia ma presto si vivrà una nuova fase di rilancio confidando sulle bellezze dei parchi naturali e di cittadine ricche di storia e cultura.

Articlolo scritto da: Adnkronos