Home Cronaca Crolla il turismo: -70mila presenze

Crolla il turismo: -70mila presenze

0
Crolla il turismo: -70mila presenze

ROMA – Tra gli strascichi negativi del terremoto dell'Aquila c'è anche un calo drastico del turismo, passato dalle circa 100 mila presenze annue registrate nella provincia prima del sisma dell'anno scorso a poco più di 30 mila di oggi. Un effetto collaterale certamente negativo che però, secondo Anna Maria Reggiani, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici d'Abruzzo, potrebbe reppresentare un nuovo punto di partenza per "voltare pagina e fare il salto di qualità nel settore turistico".
Secondo Reggiani, infatti "bisogna cominciare a dare un volto nuovo al turismo aquilano e abruzzese in genere". Non più 'mordi e fuggi', come per la singola giornata passata sulla neve o al mare, ma organizzandosi per "offrire dei pacchetti che propongano al turista la permanenza nelle strutture ricettive che si sono salvate dal terremoto ma anche in nuove da costruire secondo criteri innovativi. Per questo tipo di territorio – aggiunge – il nostro modello è Santo Stefano di Sessanio, un paesino in provincia dell'Aquila che era stato abbandonato e da qualche anno recuperato e attrezzato per l'accoglienza a vari livelli. E ristrutturato completamente secondo criteri antisismici, tanto che dopo il sisma è rimasto intatto a parte la torre medicea che non era stata restaurata ed è crollata. Tutte le case sono state trasformate, sempre rispettando la compatibilità con il territorio, per dare ospitalità ai turisti, facendo diventare Santo Stefano una sorta di 'paese albergo'. Ecco – aggiunge – questo dovrebbe essere un modello per la provincia dell'Aquila".
"Se si riuscisse a riconvertire o creare strutture con questi criteri, si incentiverebbe anche il turismo culturale, perché la gente potrebbe fermarsi qualche giorno o una settimana per visitare le bellezze storiche, artistiche e culturali della zona, ma al tempo stesso fare passeggiate, godere della gastronomia locale, andare a cavallo, in bicicletta o fare altri sport. L'offerta cioè dovrebbe essere molto variegata per evitare che il turismo si riduca al 'mordi e fuggi'. E per questo si potrebbero restaurare – secondo Reggiani – piccoli paesi dell'aquilano, penso a Bazzano o altre frazioni".
Un segno positivo l'esperta lo vede nel fatto che "la Regione sta dimostrando grande interesse al settore turistico, e ciò – dice è testimoniato dalla partecipazione del governatore Chiodi e dei rappresentanti di Provincia e Comune dell'Aquila alla Bit di Milano. Dunque è necessario che si continui a lavorare in sinergia per far rinascere il turismo locale".

Quanto poi alla situazione del patrimonio culturale danneggiato dal terremoto, Reggiani riferisce che "ad oggi sono circa una dozzina i paesi stranieri che, dopo la promessa di 'adottare' un monumento, hanno effettivamente dato i fondi". Ma a che punto sono i lavori? "La messa in sicurezza sta andando avanti ed è finanziata, parallelamente su alcune chiese importanti, come la Basilica di Collemaggio, le Anime Sante, sono state riaperte al culto nelle parti sicure, mentre a San Bernardino è partito un vero e proprio progetto di restauro finanziato dal Provveditorato alle opere pubbliche con le Sovrintendenze. Inoltre – spiega – per una decina di chiese minori del centro storico e per Palazzo Ardinghelli abbiamo avuto un finanziamento dell'8 per mille, ed entro l'anno cominceremo i lavori. Entro l'estate poi si spera di appaltare il nuovo museo, che sorgerà vicino al mattatoio".
"Certo – ammette – per i molti monumenti privati sarà più complesso, ma per le chiese stiamo lavorando bene. Restano monumenti come Santa Maria di Collemaggio e il Castello della città, per i quali abbiamo alcuni fondi ma non tutti quelli che servono. Dunque – conclude – possiamo affermare che c'è una valida strategia in atto per il recupero della città, e che il 2010 sarà un anno importante per i restauri".

Articlolo scritto da: Adnkronos