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Al via la 26a spedizione italiana in Antartide

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Roma – La 26esima spedizione italiana in Antartide è iniziata con l’apertura della base italiana Mario Zucchelli a Baia Terranova per la campagna ‘estiva’. Per la campagna ‘invernale’ sarà attiva la base permanente italo-francese Concordia sul plateau antartico, presso la quale arriverà a breve un nuovo contingente. La campagna estiva si concluderà a metà febbraio 2011, mentre la campagna invernale continuerà da febbraio a novembre 2011.
140 persone, tra ricercatori e personale tecnico-logistico, verranno ospitati a Baia Terranova e a Concordia e in altre basi straniere, grazie ad accordi internazionali. Per la campagna invernale, 14 persone, sei delle quali italiane, faranno parte del contingente che affronterà l’inverno polare 2011, rimanendo nella Stazione Concordia in completo isolamento per nove mesi.
Il sistema di gestione del Programma nazionale ricerche in Antartide (Pnra) è stato ridisegnato con Decreto interministeriale del ministro Gelmini, di concerto con il ministero dello Sviluppo economico, in modo da consentire efficienza di esecuzione, maggiori economie di spesa oltre che garantire l’efficacia scientifica delle ricerche. La Commissione scientifica nazionale per l’Antartide viene nominata dallo stesso ministro con compiti di indirizzo strategico, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) svolgerà compiti di programmazione e coordinamento scientifico, nonché di gestione e diffusione dei risultati prodotti, l’Enea si occuperà della programmazione operativa e della gestione tecnico-logistica delle attività di ricerca nel continente antartico.
La campagna 2010-2011 del Pnra dispone di un finanziamento del Miur di 18 milioni di euro, che consentirà di realizzare nuovi progetti di ricerca in diversi campi, quali: geologia, paleo-clima, processi climatici, biodiversità, evoluzione ed adattamento degli organismi antartici, astrofisica.
“L’Antartide è un laboratorio di importanza strategica inestimabile. Le ricerche che vi vengono condotte – dichiara il presidente del Cnr, prof. Luciano Maiani – sono essenziali per comprendere i mutamenti climatici su scala globale e per studiare le dinamiche del nostro pianeta”.
Il commissario dell’Enea, ing. Giovanni Lelli, sottolinea che: “Con il rilancio della ricerca italiana nelle aree polari, l’Enea riprende il suo ruolo di programmatore e gestore tecnico-logistico del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. I 25 anni di attività in Antartide hanno consentito all’Enea di acquisire conoscenze scientifiche e operative uniche in Italia, un patrimonio che questa riorganizzazione ci consentirà di valorizzare al massimo”.