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Alcoa, ‘mini-tregua’ dopo il confronto

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ROMA – Mini-tregua nella vertenza Alcoa fino a lunedì prossimo, 8 febbraio, data in cui torneranno a incontrarsi a palazzo Chigi governo, sindacati e azienda per scongiurare la dismissione degli impianti di Portovesme e Fusina da parte della multinazionale americana dell'alluminio. E' questo l'esito del vertice iniziato ieri in tarda serata e conclusosi intorno alle 2 di questa notte. "L'azienda fino ad allora non attuerà alcun tipo di decisione. Siamo amareggiati per lo stato del confronto: addetti e siti dove lavorano vanno salvaguardati'', spiega Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm.
Il confronto, dopo un break di circa quattro ore richiesto da Alcoa, è ripreso intorno all'1,30 per poi essere nuovamente aggiornato all'8 febbraio prossimo. "Se Alcoa dovesse proseguire nell'intento di fermare gli impianti, il governo ha dichiarato che si attiverà di conseguenza nei confronti della multinazionale", prosegue. I sindacati, infatti, presenti al tavolo di confronto hanno chiesto al governo "di utilizzare tutti i mezzi a tutela e salvaguardia degli addetti italiani del gruppo Alcoa a partire dal sequestro attivo dei siti dell'azienda sul territorio nazionale''.
Per il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci "il comportamento dell'Alcoa è sconcertante e intollerabile". "Non possono pensare – ha aggiunto il governatore – di continuare all'infinito questo gioco al rialzo poco rispettoso della dignità dei lavoratori e dell'impegno degli interlocutori istituzionali". "Dinanzi ai provvedimenti concreti del governo – prosegue Cappellacci – alla mobilitazione del popolo sardo, all'appello del Pontefice, i vertici della multinazionale avrebbero dovuto dare segnali di affidabilità, anziché chiederli agli altri".

Articlolo scritto da: Adnkronos