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Ammiranti sulla rissa tra stranieri di Olmo

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Arezzo – «E’ inutile che oggi il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani pianga lacrime di coccodrillo. Lui dov’era mentre la città diventava un Far West? Esattamente lì dov’è ora, a ignorare gli allarmi che il centrodestra lancia ormai da anni». Non usa mezze parole, il Vicecapogruppo Vicario del Pdl in Consiglio regionale Paolo Enrico Ammirati, all’indomani della rissa tra albanesi e romeni per il mercato del sesso che ad Arezzo, e in particolare a Olmo, ha portato a un morto e a un ferito grave.
Ammirati non fa proprio sconti al sindaco di Arezzo: «Fanfani – afferma – sta scoprendo ora i valori propri della destra, prima di An e oggi reclamati dal Pdl. Ma a sei mesi dalle elezioni non vale. Soprattutto, non dopo avere a più riprese ignorato, negli anni, noi che gli suggerivamo di potenziare gli organici di polizia municipale e di stringere accordi con la vigilanza privata per un miglior presidio del territorio».
«Non vale – prosegue Ammirati – fare il duro oggi, dopo che il morto c’è stato. Non vale venire a parlare oggi di allontanare gli stranieri, dopo aver ignorato la possibilità data dal governo ai sindaci ormai molti mesi fa di fruire di poteri speciali sui loro territori. Perché non fa ricorso ai Patti per la Sicurezza già in essere ad esempio a Siena?».
«Non vale – conclude Ammirati – piangere lacrime di coccodrillo oggi, per il sindaco di un partito che delle maglie larghe sull’immigrazione anche clandestina ha fatto la propria bandiera, un partito che dalla Regione si è sempre opposto alla creazione di un Centro di identificazione ed espulsione (Cie) in Toscana e che in Regione ha varato una legge sull’immigrazione legittima sotto il profilo della giurisprudenza ma inammissibile per quanto riguarda il rispetto dei cittadini toscani e degli immigrati regolari. Non vale. Troppo comodo. In questa maniera, oltre a non risolvere il problema sempre più cogente della sicurezza in città, si prendono anche in giro i cittadini. Noi, questo, non possiamo accettarlo».