Home Politica ‘Anche gli studenti aretini pagheranno la crisi dell’ateneo senese’

‘Anche gli studenti aretini pagheranno la crisi dell’ateneo senese’

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Arezzo – “L'anno accademico – vi si legge – si sta avviando con enormi difficoltà in tutti gli atenei italiani, costretti ad affrontare una drammatica scarsità di risorse finanziarie ed umane. Nessuna soluzione si intravede per i Precari della docenza, che anzi vengono in qualche caso invitati al “crumiraggio” per svolgere gratuitamente o quasi la didattica che non sarà più coperta dai Ricercatori. La pazienza di questi ultimi infatti si è esaurita e quest’anno gli atenei non potranno far conto sulla didattica che essi hanno finora prestato gratis, al di fuori delle proprie mansioni. Il personale tecnico e amministrativo – umiliato nella propria professionalità – subirà con le altre categorie gli effetti del blocco della contrattazione”
In questo contesto, l'Università di Siena si dibatte ancora nella sua ben nota crisi finanziaria, i cui contorni sembrano ancora non del tutto definiti. “Tuttora si assiste a dichiarazioni contrapposte sulla liquidità disponibile: sufficiente fino a dicembre 2010 o fino a giugno 2011? Il nuovo Rettore eletto durante l'estate dovrebbe insediarsi il 1° novembre, ma la validità di quel voto viene oggi messa in dubbio. Il Direttore Amministrativo si è dimesso il 15 settembre, ma anche la procedura concorsuale con cui è stato individuato il suo successore viene messa in dubbio e il Rettore uscente, appoggiato da una ristretta maggioranza del Consiglio di Amministrazione, ha nominato un Reggente fino al 31 ottobre”.
Nel frattempo l'avvio dell'attività didattica è stato rinviato all'11 ottobre, e addirittura a marzo per alcuni corsi destinati alle matricole.
“Gli ultimi critici mesi dell'Università di Siena – sottolinea la Flc Cgil di Arezzo – hanno visto la decurtazione di due terzi dello stipendio degli insegnanti madrelingua (vertenza ancora irrisolta); per il personale tecnico-amministrativo il dimezzamento del fondo per il salario accessorio (che pur così ridotto ci viene ancora negato); l'emersione plateale (come il tutto il paese) del problema della docenza precaria e della docenza impropria finora “estorta” ai ricercatori”.
Le conseguenze di questo stato di cose stanno diventando drammaticamente evidenti anche nella sede di Arezzo, dove sorgono dubbi e preoccupazioni sulla possibilità di mantenere e rilanciare l'eccellenza dell'offerta didattica che tradizionalmente la caratterizza.
“Anche gli studenti universitari aretini e le loro famiglie rischiano di fare le spese di una situazione difficile, che non può che peggiorare se perdura il vuoto di potere che si è voluto creare all'Università di Siena e che di certo peggiorerebbe (specialmente per i lavoratori) nel caso di un commissariamento che pure qualcuno auspica. Troviamo negativamente significativo – commenta la Flc Cgil – che al posto di un vero Direttore Amministrativo sia stato dato un incarico di reggenza proprio ad un avvocato che difende l'Università contro i lavoratori nelle varie vertenze tuttora in piedi”
Il Comitato Direttivo provinciale FLC-CGIL di Arezzo sollecita quindi gli organi di governo dell'Università di Siena e l'intera comunità universitaria perché “quanto prima vengano ripristinate le condizioni di funzionamento normale dell'Ateneo, che permettano l'elaborazione di strategie a lungo termine rivolte al risanamento e allo sviluppo dell'Università, senza dimenticare il ruolo non certo residuale (per quantità e qualità) della sede di Arezzo, e su questo richiama l'attenzione degli Enti locali del territorio aretino”.

Articlolo scritto da: Flc Cgil di Arezzo