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Anghiari, contributi d’affitto anno 2009

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ANGHIARI – Saranno circa 31 mila euro i finanziamenti che, quest’anno, il Comune di Anghiari mette a disposizione per i nuclei familiari in difficoltà. Nello specifico, l’assessore al sociale, Giuseppe Ricceri, ha reso noto che questi contributi saranno utilizzati per il pagamento degli affitti e serviranno a garantire a suddette famiglie un dignitoso inserimento nella vita sociale quotidiana. Il contributo di sostegno alla locazione, cosiddetto contributo d’ affitto, è infatti un sostegno economico offerto dal comune, ai cittadini che presentano un reddito gravato da una forte incidenza del canone di locazione stesso. “Le quote erogate – precisa l’assessore Ricceri – comprendono un contributo regionale di circa 21 mila euro, 2.487 euro è stata, invece, la somma devoluta dalla Comunità Montana Valtiberina Toscana, mentre gli 8 mila euro mancanti sono stati stanziati dall’amministrazione locale stessa. Ciò che mi riempie di soddisfazione – continua Ricceri – è che tutte e 27 le richieste, di fascia A e B siano state soddisfatte, porgendo così, una mano ad alcune famiglie del nostro territorio con gravi ed evidenti problemi economici, senza tralasciare l’impegno nei confronti delle utenze deboli per le quali sono stati erogati dieci rimborsi”. L’amministrazione comunale intende, inoltre, far sapere che è stato aperto anche il nuovo bando per i contributi d’affitto nel 2010, tre i requisiti richiesti: la residenza nel comune di Anghiari, il permesso di soggiorno non scaduto per i cittadini stranieri e un reddito Isee che rientri nei parametri stabiliti dalla giunta. E’ inoltre opportuno far sapere che questo "contributo" non copre per intero l'importo necessario alle famiglie, ma ha lo scopo di abbatterne una parte rendendolo più equo. Nel caso di nuclei familiari in cui sono presenti ultrasessantacinquenni, disabili con percentuale di invalidità pari o superiore al 67%, soggetti a sfratto esecutivo per finita locazione, minori, oppure nel caso di nuclei familiari seguiti economicamente dai Servizi sociali territoriali o con reddito zero, i limiti di reddito descritti, possono essere incrementati fino ad un massimo del 25%.