Home Cronaca Appalti, Achille Toro lascia definitivamente la magistratura

Appalti, Achille Toro lascia definitivamente la magistratura

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ROMA – Il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, indagato nell'inchiesta avviata a Firenze sugli appalti, si è dimesso dalla magistratura. Lo ha fatto inviando una lettera al procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara.
Dando le dimissioni irrevocabili dopo 40 anni di servizio, Achille Toro evita di essere sottoposto al procedimento disciplinare che stava per essere avviato come richiesto dalla Procura generale della Cassazione, alla quale spetta appunto la via dei procedimenti di natura disciplinare riguardanti i magistrati.
La decisione di dimettersi dalla magistratura è giustificata dal fatto che intende essere libero di difendere la sua onorabilità e di suo figlio Camillo anch'egli indagato nell'inchiesta della magistratura fiorentina.
"Volendo essere libero di difendere l'onorabilità mia e di mio figlio in ogni sede – scrive Toro – e nel contempo desiderando di eliminare ogni ragione di imbarazzo nell'ambiente di lavoro con grande rammarico ma con animo sereno dichiaro la mia volontà di dimettermi dall'ordine giudiziario con effetto immediato".
Sulla decisione di Achille Toro, avendo il magistrato compiuto 40 anni di carriera, non c'è bisogno che si pronunci il Consiglio superiore della magistratura.
Le dimissioni bloccano ogni procedimento disciplinare nei confronti del pm: proprio oggi si era appreso che il sostituto procuratore generale della Cassazione Ignazio Patrone aveva chiesto informazioni alla Procura di Roma sulla posizione di Toro, essendo stato avviato nei suoi confronti un procedimento predisciplinare. Domani il procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara invierà la comunicazione al ministro Guardasigilli e al Consiglio superiore della magistratura. Ferrara ha detto di avere provato "rammarico e dispiacere per l'abbandono da parte di Toro". "Auguro al collega vita serena e tranquilla. La sua è una scelta da rispettare''.
Intanto, a quanto si apprende da ambienti investigativi, ci sarebbero nuovi sviluppi nel filone fiorentino dell'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti per i grandi eventi. Ci sarebbero infatti altri indagati nella vicenda della scuola marescialli dei carabinieri di Firenze. Si tratta di una delle opere che avrebbero dovuto essere realizzate nell'area di Castello. L'appalto venne vinto nel 2001 dalla Btp di Riccardo Fusi, alla quale fu però poi tolto e dato, nel 2005, all'Astaldi.
Nel registro degli indagati comparirebbero i nomi di nuove persone hanno ricevuto avvisi di garanzia, ma che la scorsa settimana non erano state perquisite. Sempre secondo quanto si apprende, alla Procura di Firenze dovrebbe restare la competenza su questo filone di indagini, e anche la parte relativa al nuovo Auditorium del Maggio Musicale (il cosiddetto Parco della Musica di Firenze), mentre il resto dell'inchiesta dovrebbe essere trasferito a Perugia o Roma.
Sia Fusi che il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, avrebbero presentato ricorso per il dissequestro dei documenti. Intanto il Tribunale del Riesame di Firenze potrebbe decidere già venerdì, ma più probabilmente martedì prossimo, sulla richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei 4 arrestati, Angelo Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone, richiesta respinta ieri dal gip fiorentino Rosario Lupo.
Relativamente all'inchiesta sugli appalti è intervenuta con una nota la giunta dell'Anm. "Le recenti indagini presso la Procura della Repubblica di Firenze – scrive l'Anm – rappresentano l'occasione per ribadire che la deontologia professionale, la correttezza e il riserbo nei comportamenti rappresentano baluardi della credibilità della magistratura, in relazione ai quali si impone un costante impegno complessivo e coerente di autoriforma".
"E', pertanto, indispensabile che tali questioni, in quanto esprimono valori fondamentali della giurisdizione, trovino concreta e tempestiva risposta nell'organo di governo autonomo, anche attraverso la scelta di una dirigenza professionalmente adeguata. La Giunta riafferma il proprio impegno a tenere alta l'attenzione sui temi indicati, che appaiono indefettibili per il futuro della magistratura", conclude la Giunta dell'Anm.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign