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Arezzo al fianco dei care giver

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Arezzo al fianco dei care giver

AREZZO – Promuovere l’informazione sulla malattia, favorire la diagnosi precoce, creare una rete di supporto per i pazienti e i loro familiari, incentivare il ricorso all’uso delle terapie farmacologiche più efficaci. Sono gli obiettivi della campagna nazionale Una città per l’Alzheimer, realizzata con il contributo di Novartis, e con la consulenza scientifica del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia. Arezzo ospiterà nei prossimi due giorni la campagna di sensibilizzazione con l’obiettivo di sostenere e offrire un supporto ai care giver, fornendo loro tutte le informazioni utili sulla malattia di Alzheimer.

Sono circa 80.000 ogni anno i nuovi casi di Alzheimer, la forma di demenza più diffusa in tutti i Paesi occidentali, che colpisce attualmente in Italia circa 520.000 persone, numero destinato ad aumentare nei prossimi anni a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. In Toscana sono 50.000 le fa-miglie coinvolte dalla malattia, 5.000 solo ad Arezzo. “Le demenze sono sem-pre più diffuse perché sono legate all’invecchiamento” sottolinea Paolo Zolo, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Usl 8 Arezzo. “È lo scotto che pa-ghiamo per vivere di più. I numeri dimostrano che il problema è molto consi-stente, anche nella nostra provincia ” aggiunge Zolo.

L’Alzheimer può avere un esordio insidioso, con disturbi aspecifici della me-moria, scambiati come normali difficoltà dell’invecchiamento. Spesso così la malattia passa inosservata per qualche tempo prima della diagnosi e i pazienti giungono ad una visita specialistica quando la sintomatologia è in fase già a-vanzata. Fondamentale allora la diagnosi precoce per un intervento terapeutico tempestivo che garantisca una migliore qualità della vita dei malati e dei loro familiari. “Dall’Alzheimer non si guarisce ma una diagnosi tempestiva consen-te di diminuire i disturbi del comportamento” dichiara Zolo. Le terapie attual-mente disponibili non permettono di ottenere la guarigione ma riescono ad as-sicurare un buon controllo dei sintomi della malattia, soprattutto in fase medio-lieve, salvaguardando per gran parte del suo decorso la qualità della vita dei pazienti e dei care giver.

Per rallentare il decorso della malattia e migliorare gli spazi di autonomia dei pazienti, occorre anche prendersene cura seguendo un approccio multidiscipli-nare: fondamentali sono il coinvolgimento attivo dei familiari, la cooperazione e la collaborazione tra i medici, i care giver e gli operatori sanitari. In un ap-proccio multidisciplinare più professionalità convergono verso un comune inte-resse: dare un sostegno alla famiglia che si fa carico di gestire il paziente. “Bi-sogna coinvolgere la famiglia nella gestione della malattia di Alzheimer per-ché è all’interno del nucleo familiare che la malattia può essere gestita al me-glio” sottolinea Zolo. “Famiglie che però devono essere supportate cultural-mente, attraverso l’informazione, e strutturalmente, attraverso la disponibilità dei centri diurni, come quello che abbiamo qui ad Arezzo” aggiunge Zolo.

La tappa aretina della campagna presenta un ricco programma di eventi. Si co-mincia domani sabato 30 gennaio alle ore 9.30 con l’apertura della “Città per la lotta all’Alzheimer” dove saranno presenti gli stand delle associazioni. Presenta-zione delle esperienze e incontro con gli operatori, test per la memoria eseguiti dagli specialisti, intrattenimento: così Arezzo apre le porte alla campagna di sen-sibilizzazione sull’Alzheimer. Nel pomeriggio promotori e gestori del sistema si confronteranno in una conferenza dibattito sul tema dell’anziano fragile al centro di un sistema di servizi sanitari e socioassistenziali integrato.
Clou della campagna il convegno che si svolge domenica 31 gennaio alle ore 10.00 nel Salone Borsa Merci di Piazza Risorgimento al quale parteciperanno Alessandro Tiezzi, Responsabile Centro Alzheimer Usl 8 Arezzo, Silvana Repet-ti, Aima Arezzo, Patrizia Castellucci, Direttore dei Servizi Sociali Usl 8 Arezzo. Al convegno, moderato da Bruno Benigni, Responsabile Sanità SPI nazionale, e da Paolo Zolo, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Usl 8 Arezzo, inter-verranno inoltre Giuseppe Fanfani, Sindaco di Arezzo, Enrico Desideri, Direttore Generale Azienda Usl 8 Arezzo, Monsignor Riccardo Fontana, Arcivescovo di Arezzo e Roberto Vasai, Presidente Provincia di Arezzo.