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Associazioni Commercianti: ‘Non c’è spazio per divisioni’

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Arezzo – “Quella dell’area ex Lebole è la battaglia della vita per il commercio aretino, non c’è spazio per divisioni all’interno della categoria”. È lapidario il commento dell’Associazione Commercianti a seguito delle recenti polemiche circa le ipotesi di recupero dell’importante superficie.

“Se ci fosse qualche altra soluzione concreta saremmo i primi, come lo siamo stati sempre e finora, a valutarla con attenzione e se concretamente realizzabile proporla con forza e decisione. Non siamo però disponibili a perdere faccia e credibilità, facendo danno alla categoria, sostenendo proposte inesistenti. Come appunto il “polo della salute” proposto, ma prontamente smentito poi, da chi quell’intervento dovrebbe realizzare. Non è così che si combattono gli insediamenti dei colossi multinazionali, che a differenza non scherzano e le proposte concrete, sostenute dai fatti e dai capitali, sanno invece avanzarle bene. Per questo diciamo che tutte le energie e tutte le risorse possibili devono unirsi per scongiurare il pericolo che incombe. La nostra proposta, quella cioè di realizzare una cordata aretina in alternativa ai colossi della grande distribuzione, sarà definita nel giro di poche settimane, a disposizione e pronta ad essere utilizzata solo nel caso qualcuno intenda aprire alla grande distribuzione. Se fosse possibile evitare l’insediamento commerciale saremmo contenti di riporla nel cassetto. L’importante è che ci sia, pronta ad essere giocata come carta vincente, perché il più grosso errore sarebbe perdersi nelle proteste di circostanza e farsi poi trovare impreparati. Per questo lanciamo un appello: abbassiamo i toni e lavoriamo per costruire, non per distruggere il lavoro altrui. Soprattutto se questo è finalizzato, come in questo caso, solo ed esclusivamente al bene comune”.

“La grande distribuzione è alle porte e si affaccia con approcci poco benevoli – continua la nota Ascom – Quella sarebbe la morte del centro storico e delle periferie di Arezzo. Per questo di fronte al percorso già approvato dall’Amministrazione Comunale con delibera di Giunta del 21 settembre scorso (tutt’altro quindi che un progetto ancora in divenire) non resta altro da fare che cogliere la sfida lanciata da proprietà e Sindaco. Purchè se ne sia all’altezza. Non è un compito facile ma non è concepibile che il tentativo di respingere le advances dei grandi gruppi stranieri trovi ostacoli proprio all’interno del sistema aretino”.

“Non ha senso, per esempio, che noi contattiamo gli esercizi per chiedere sostegno alla cordata aretina contro la grande distribuzione, e poi qualcun altro, invece, passi a suggerire di non fornire quel sostegno. Non c’è spazio per protagonismi, né primogeniture – conclude la nota dell’Ascom – A questo punto chi vuole davvero e concretamente opporsi alla colonizzazione di Arezzo da parte dei grandi gruppi multinazionali abbia la capacità di dare il proprio, piccolo o grande, contributo. Per questo apriamo il tavolo della trattativa a tutti coloro che con spirito costruttivo e caparbietà sono disposti ad impegnarsi in questa battaglia, mettendo da parte valutazioni di bottega che oggi non hanno spazio. Poi, magari, ci divideremo su altre questioni, ma questa è una battaglia da combattere insieme”.