Home Cronaca Atenei in rivolta contro la riforma, Gelmini: così difendono i baroni

Atenei in rivolta contro la riforma, Gelmini: così difendono i baroni

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Torino (Adnkronos/Ign) – Cresce la protesta nelle Università e in numerose scuole medie superiori contro la riforma Gelmini che ieri ha ripreso il suo iter parlamentare e potrebbe essere approvata in tempi brevi. Un gruppo di circa 500 studenti ha tentato di entrare in Senato, varcando il portone di Palazzo Madama al grido di ''dimissioni''. Bloccati dalle forze dell'ordine, i ragazzi hanno lanciato uova contro le vetrate dell'ingresso secondario di palazzo Madama.
"Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo'', commenta il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. ''Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università. Bersani in questo modo si dimostra poco rispettoso nei confronti dell'Aula che in queste ore sta discutendo una riforma che rivoluziona l'università italiana".
A Torino prosegue l'occupazione di Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà umanistiche dell'Università. Da questa mattina alle 8 ci sono picchetti davanti agli ingressi che bloccano le entrate, mentre le lauree che si dovevano discutere sono state spostate in altre sedi universitarie. Nella notte è stato bloccato con catene ad opera del 'Fantasma dell'onda' l'ingresso della palazzina Einaudi, sede di Giurisprudenza e Scienze politiche. Infine, restano sul tetto di Palazzo Nuovo i ricercatori saliti nel pomeriggio di ieri che hanno trascorso tutta la notte attrezzati con coperte e sacchi a pelo. La protesta fanno sapere andrà avanti a oltranza.
Anche il Politecnico di Milano si mobilita. E lo fa pubblicando un avviso a pagamento (con soldi raccolti del personale del Politecnico) pubblicato oggi sul 'Corriere della Sera' dal titolo 'Per un'università migliore' dove si chiede "a tutte le forze politiche un attento ripensamento del Disegno di Legge e dei suoi decreti attuativi così da rendere effettivamente operanti i principi di autonomia, responsabilità e valutazione/valorizzazione del merito; un immediato avvio delle procedure per il reclutamento e la progressione di carriera di ricercatori meritevoli; un adeguato finanziamento del diritto allo studio e del sistema universitario statale e la possibilità di stipulare con il ministero un accordo pluriennale". Il Politecnico "critica – si legge ancora nell'avviso – ogni tendenza a rimediare ai problemi dell'università con regole restrittive e generalizzate, disciplinando minuziosamente persino le modalità della didattica erogata dagli atenei ed esprime la sua preoccupazione per la mancanza di un vero sistema di valutazione, per il sottofinanziamento e la perdita di competitività internazionale del sistema universitario italiano e per la frustrazione di tanti giovani ricercatori costretti a periodi troppo lunghi di precariato".
A Bologna è prevista per stasera alle 19 l'assemblea che deciderà del blocco e lo sciopero della facoltà di Lettere e Filosofia. Mentre a Pisa assemblee si susseguiranno tutta la giornata in undici facoltà. Già occupate le facoltà di Lettere, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lingue, Economia, Scienze e Ingegneria. A Perugia una decina di ricercatori sono saliti questa mattina sul tetto della mensa universitaria in via Pascoli per protestare contro i tagli. In giornata è prevista anche un'assemblea plenaria di studenti e precari.

Molto attiva la mobilitazione anche a Roma dove alla protesta partecipano tutti e tre gli atenei. Alla Sapienza sono occupate le facoltà di Scienze politiche, Ingegneria, Filosofia, Fisica e Igiene. Dalla città universitaria alle 10,30, è pertito un corteo aperto da uno striscione che recita 'No a tagli e ddl: nessun profitto sul nostro futuro' diretto a Montecitorio dove oggi studenti e ricercatori ''presidiano'' la Camera dove è all'esame il ddl Gelmini. Sono già circa duecento i ragazzi che davanti alla Camera intonano cori di protesta. Con loro ci sono diversi professori e ricercatori. Ad appoggiare la protesta anche il leader del Pd Pier Luigi Bersani, salito, stamattina, sul tetto della facoltà di Architettura dell'università di Roma, in piazza Fontanella Borghese. "Il Ddl Gelmini è un disastro omeopatico, smantella l'università pezzo a pezzo", ha detto il segretario del Pd che si è fermato con i manifestanti una mezz'oretta, ascoltando le loro ragioni.

Rimane occupata anche la facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo dove da ieri gli studenti sono riuniti ma senza bloccare l'attività didattica per "garantire il diritto allo studio". Prosegue ininterrotto il volantinaggio degli studenti in 'agitazione'. Per domani è stata indetta un'assemblea d'ateneo. In sedici scuole superiori palermitane intanto è stato proclamato invece lo stato di agitazione. Anche qui è in programa, domani, una manifestazione. L'iniziativa è del coordinamento cittadino per una protesta libera'supportato da 'studenti in movimenti'.

Articlolo scritto da: Adnkronos