AREZZO – La vicenda “Arezzo Wine” è approdata anche in consiglio provinciale e l’Udc ha giustamente chiesto spiegazioni, manifestando una forte preoccupazione perché, a fronte del raddoppio della struttura, arrivano notizie di eventi costretti a migrare altrove. Come ha avuto modo di dichiarare nella seduta del Consiglio provinciale, Simon Pietro Palazzo dell’Udc, assistiamo alla perdita di un’importante manifestazione nel momento in cui si lavora per raddoppiare gli spazi espositivi.
Sulla base dei resoconti, ho avuto modo di verificare che la replica dell’assessore all’agricoltura Cutini è stata tanto formale quanto evanescente. Formale perché si è semplicemente dichiarato dispiaciuto per l’evento perso, evanescente perché l’intervento è stato privo di una pur minima consistenza politica.
Provincia e Comune sono proprietarie, in quota parte, della Società del Centro Affari, riterremo quindi indispensabile e necessario che la città fosse messa a conoscenza dei reali motivi per cui una manifestazione, sussidiariamente organizzata, non trovi più le condizioni per tenersi al Centro Affari di Arezzo, ma debba fuggire a Rimini.
Poco ci convincono le semplicistiche motivazioni economiche comparse sulla stampa. Per queste ragioni, un semplice: “Non so” dell’assessore Cutini ci pare risposta poco responsabile. Come ci pare fumosa (oppure vi sono altre strategie ignote alla città) la proposta, sempre di Cutini, di organizzare, nel futuro, una manifestazione dedicata al vino insieme alle province di Siena e Grosseto.
Ma quello che preoccupa è il fatto che, a fronte dell’avvicinarsi della fine dei lavori per il raddoppio della struttura, la città è ancora in attesa di un piano industriale e le notizie parlano di manifestazioni che se ne vanno da Arezzo. Da una parte abbiamo quindi nuove strutture, un nuovo Direttore e le dichiarazioni iper ottimistiche del Presidente del Centro Affari, Tricca e dall’altra la perdita di un’importante manifestazione. Noi non possiamo che dichiararci seriamente preoccupati.