AREZZO – «“Il progetto di recupero della Cadorna non mi convince. L’ho già dichiarato e l’ho confermato oggi in aula ribadendo che siamo di fronte ad una cementificazione e all’assenza di una chiara identificazione delle funzioni dell’area. Essere contrari, però, vuol dire portare idee e contributi costruttivi. Creare ostacoli e provocare la paralisi amministrativa non rientrano nel mio modo di fare politica.
Oggi siamo di fronte a scelte essenziali per la città. La Cadorna è il tassello di un mosaico più ampio che torna a far comunque riferimento al Regolamento Urbanistico che deve essere integralmente rivisto sulla base delle indicazioni degli ordini professionali e delle osservazioni dei cittadini affinché questa città abbia lo sviluppo che merita ed i cittadini le risposte di cui hanno bisogno. Nel merito della Cadorna, il nodo da sciogliere è la sua apertura al contesto urbano circostante: non è un caso che l’esperienza del trasferimento del mercato si è rivelata fallimentare. Abbiamo quindi bisogno di una piazza che diventi il vero e nuovo fulcro del sistema urbano a valle del centro storico”.»