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Brogi e Ceccarelli (Pd) su distretto orafo aretino

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AREZZO – «“Quale futuro per il distretto orafo aretino? Chiediamo alla Giunta Regionale, viste le evidenti criticità per il presente ed il futuro, se intende proseguire ed implementare la positiva azione già portata avanti in questi anni, magari anche con l’istituzione di un apposito tavolo di settore con le istituzioni locali e le forze produttive e sociali, così da concertare una serie di strumenti per affrontare e superare l’attuale momento di crisi di un settore di eccellenza, patrimonio non solo di Arezzo ma di tutta la Toscana”. Questa la richiesta contenuta in un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali aretini del Pd Enzo Brogi e Vincenzo Ceccarelli sulla situazione e le prospettive del distretto orafo aretino.

“Vista la dura crisi in atto – spiegano Brogi e Ceccarelli – c’è necessità di proseguire e intensificare l’impegno della Regione Toscana per il settore orafo al fine di supportare le imprese e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e delle professionalità esistenti. La Regione negli anni scorsi ha adottato alcune misure significative, come la costituzione di un fondo di garanzia destinato alle imprese orafe per favorire l’innovazione produttiva e tecnologica da cui è scaturito il Laboratorio Triolab con un contributo di circa 1 milione di euro. E’ necessario che quest’impegno prezioso della Giunta prosegua visto il perdurare delle difficoltà causate dalla crisi internazionale, che non ha certo salvato Arezzo e la Toscana”.

“La provincia di Arezzo – continuano Ceccarelli e Brogi – conta sul suo territorio un’importante presenza di imprese operanti nel settore orafo, pari a circa 1400 aziende, specializzate soprattutto nella lavorazione di oro e argento, che compongono il distretto orafo aretino, il primo in Italia visto che da solo rappresenta ancora più di un terzo delle esportazioni del nostro Paese. Il momento di difficoltà che il settore vive da alcuni anni – concludono i consiglieri del Pd – la netta diminuzione della produzione e il fondato timore dei sindacati per un ridimensionamento anche dei livelli occupazionali, sottolineano la necessità di interventi e azioni mirate da parte della Regione per salvaguardare produzione e posti di lavoro”.»