Home Cultura e Eventi Cultura Caravaggio, giallo sulla morte: il suo decesso non fu mai trascritto

Caravaggio, giallo sulla morte: il suo decesso non fu mai trascritto

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ROMA – Caravaggio non è morto il 18 luglio 1610. Non solo. La sua morte non fu mai trascritta sul Liber mortuorum e non per un errore ma per un preciso intendimento.
A tingere di giallo la storia della morte di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio sono le ricerche sempre più stringenti e interessanti del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali iniziate da qualche mese sulla individuazione dei luoghi e dei resti mortali di Caravaggio, che si concluderanno alla fine di questo mese con altre rivelazioni inedite.
Secondo Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale valorizzazione dei beni storico culturali e ambientali, "Jacomo Di Ventura, il parroco della comunità di Porto Ercole, non trascrive la morte di Caravaggio solo perche' nessuno gli denuncio' la morte del pittore. A Port'Ercole nessuno venne a conoscenza della morte di quel forestiero, salvo un ristrettissimo numero di persone''.
E questo, secondo Vinceti, successe per un preciso intendimento: ''La morte del Caravaggio è avvenuta nel riserbo, in accordo con il governatore e con il comandante del forte. Gli spagnoli – continua lo storico e ricercatore – gradivano un discreto silenzio. Mattia Lopez, il governatore appena insediato dei presidi militari di Porto Ercole, era a conoscenza della forte passione del precedente viceré di Napoli e del successore, Don Francisco de Castro, Conte di Lemos, per i dipinti del Caravaggio, passione condivisa dal Re di Spagna Filippo III".
"Il Caravaggio – continua Vinceti – era morto a Porto Ercole, il governatore sapeva dei quadri che portava con sé, di come questi erano contesi da alti prelati, principi e potenti e, dunque, l'atto di porre sotto silenzio la morte del pittore gli avrebbe facilitato il possesso di quei dipinti che egli intendeva offrire al viceré di Napoli, in tal modo si sarebbe guadagnato la sua riconoscenza''. Infatti, secondo le ricerche storiche svolte da Vinceti il Caravaggio giunse nel piccolo borgo marino dello Sbarcatello, e non sulla Feniglia, venne poi soccorso da alcune persone del posto e malamente curato in una piccola chiesetta; poco dopo mori' e gli spagnoli nascosero il suo decesso.
Nuovi documenti ci chiariscono la mancata trascrizione del decesso del Caravaggio sul libro dei morti. ''Il foglietto ritrovato nel 2001 – aggiunge Vinceti – che testimoniava la morte del pittore come avvenuta nell'ospitale di S. Maria Ausiliatrice, non ha nessun fondamento storico, quindi non può essere che un falso. Ne consegue che il giorno 18 luglio non può più essere accettato come data ufficiale della morte del Caravaggio''.
Quindi, riguardo al 18 luglio, in cui tutto il mondo si appresta a celebrare il quattrocentesimo anniversario della morte del Caravaggio ''oggi – rileva Vinceti – noi possiamo affermare che questa data non ha nessun fondamento storico. La morte è sicuramente avvenuta a luglio ma il giorno esatto resta ancora un mistero''. ''Infine – continua il presidente del Comitato nazionale valorizzazione dei beni storico culturali e ambientali – vi è una ulteriore informazione riportata negli allegati ritrovati: nel 1610 non risulta nessuna sepoltura ufficiale nel cimitero di S. Sebastiano. Se il risultato dell'esame in atto del Carbonio 14 sui nove resti ossei che abbiamo recuperato dal cimitero dovesse accertare che uno di loro è del 1610 – conclude – il dato scientifico assumerebbe una grande importanza per il ritrovamento del Caravaggio, anche se restiamo in attesa del esame chiave del Dna''.

Articlolo scritto da: Adnkronos