Home Cronaca Caso Claps, i sacerdoti sapevano dei resti

Caso Claps, i sacerdoti sapevano dei resti

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POTENZA – S'infittisce il mistero sul caso di Elisa Claps, la ragazza scomparsa il 12 settembre del 1993 a Potenza. Da fonti giudiziarie arriva la conferma alla notizia, data dalla 'Provincia Pavese', che le donne delle pulizie trovarono il corpo nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità prima del 17 marzo, addirittura pare a gennaio, e informarono i religiosi. Non conferma né smentisce il questore di Potenza, Romolo Panico, mentre l'arcivescovo della diocesi di Potenza, monsignor Agostino Superbo ha sottolineato a Radio Capital: ''E' la prima volta che sento queste cose. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, non abbiamo niente da rimproverarci, abbiamo da ringraziare il Signore e basta. Queste notizie non ci toccano''.
''Io ho saputo del ritrovamento il 17 marzo alle ore 10 – ha assicurato -, e immediatamente ho chiamato la polizia. Dopo dieci minuti la polizia e' arrivata – afferma – Ho poi detto ai due sacerdoti che da quel momento non dovevano piu' parlare con me ma con la questura. Una volta messo tutto nelle mani della magistratura, il vescovo e' fuori causa''. ''Per quel che so io, noi non abbiamo coperto nulla – conclude – C'e' il massimo della collaborazione, da parte nostra. E ora voglio che si vada fino in fondo al problema''.
Anche il parroco, don Ambrogio, ha detto di non essere stato informato di nulla: ''Non sapevo assolutamente nulla, non sapevo nulla di nulla prima del 17 quando e' venuta fuori tutta la vicenda – ha detto al Gr1 – Nessuna delle due donne ne' nessun altro mi ha parlato o mi ha informato di una cosa del genere''. ''Io nel sottotetto non sono mai neanche entrato''. Don Ambrogio ha preferito poi non parlare dell'interrogatorio da parte dei magistrati di Salerno che ''e' segreto – ha sottolineato Comunque sfido qualsiasi persona a dimostrare il contrario di cio' che sto dicendo in questo momento''.
La famiglia di Elisa si è detta "addolorata" per le ultime vicende. ''E' con ulteriore strazio – ha fatto sapere con una nota a 'Chi l'ha visto' – che apprendiamo la notizia del ritrovamento del suo corpo già lo scorso gennaio. Se ciò dovesse essere confermato dagli organi investigativi, un altro insulto sarà consumato alla sua memoria". Proprio riferendosi ai genitori della ragazza, don Ambrogio ha concluso: ''Guardate, io mi associo alla sofferenza di tutta la famiglia Claps e il mio desiderio e' che venga fuori al piu' presto possibile la verita' di questa vicenda''.
Intanto, una svolta nelle indagini sembra sempre più vicina. A confermarlo è il capo della polizia, Antonio Manganelli ha annunciato che "prossimamente ci saranno delle novita'". "Si tratta di un'indagine così complessa -ha detto- credo che meriti rispetto e la risposta non può che essere realizzata con il nostro silenzio sulle dinamiche relative a ciò che è avvenuto e avverra'". Manganelli ha poi aggiunto, "credo che prossimamente avremo delle novità".
Il silenzio sulla scoperta del cadavere, è stato definito "inquietante" da monsignor Ennio Appignanesi, il vescovo a capo della diocesi di Potenza proprio nel periodo in cui scomparve la Claps. Interpellato dall'ADNKRONOS, il presule ragiona: "La colpa non è certamente della vigilanza attuale. Certamente se mesi fa è avvenuta la scoperta del cadavere di Elisa e si è taciuto siamo di fronte ad un silenzio inquietante. Tuttavia l'omertà parte da lontano e pesa su qualsiasi altra cosa".
Un mistero lungo 17 anni quello di Elisa Claps, la ragazza di Potenza che scomparve nel nulla, senza lasciare traccia, il 12 settembre del 1993. Le ricerche scattarono subito, ma della giovane, che allora aveva 16 anni, non si si seppe mai nulla. Quel giorno – era una domenica – Elisa fu vista viva l'ultima volta nella chiesa della Santissima Trinità in via Pretoria, intorno a mezzogiorno. Poi su di lei calò il mistero. Ed è proprio dalla chiesa della Santissima Trinità che a distanza di tanto tempo sono ripartiti gli investigatori, arrivando alla clamorosa scoperta di resti umani pressocché mummificati, ed effetti personali, tra cui un orologio di plastica e un paio di occhiali.
L'ultimo ad aver visto in vita la giovane fu il potentino Danilo Restivo. Un particolare importante che emerge dalle carte processuali del giudizio che si celebrò dopo la scomparsa della ragazza, nei confronti di un'amica di Elisa, Eliana De Cillis, di un altro giovane, Eris Gega, e dello stesso Restivo, che poi fu condannato per falsa testimonianza. L'inchiesta sul caso Claps ripartì da zero due anni fa e si intrecciò con la vicenda di Elisa Claps si è intrecciata da un punto di vista investigativo con l'omicidio di una sarta, Heather Barnett, avvenuto a Bournemouth, nel Dorset, 200 km a sud di Londra. Fu trovata morta il 12 novembre del 2002 dai figli che rientravano a casa da scuola.
Era nel bagno, con la testa fracassata, il seno mutilato e due ciocche di capelli non suoi nelle mani. Per questo omicidio tempo, dopo è stato fermato ed interrogato il potentino Danilo Restivo, che nel frattempo si era trasferito oltre la Manica per rifarsi una nuova vita, lontano da Potenza. Le indagini della polizia del Dorset sono sempre aperte e non hanno ancora portato ad un'incriminazione. La polizia inglese ha fatto un sopralluogo anche in Basilicata a conferma del legame che viene attribuito al caso di Elisa Claps. Nonostante tutta questa attività, anche l'inchiesta inglese finora non ha portato a degli esiti.

Articlolo scritto da: Adnkronos