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Usa, stop a sorpresa a riforma della sanità

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Usa, stop a sorpresa a riforma della sanità

WASHINGTON – I Repubblicani del Senato hanno individuato almeno due emendamenti al nucleo centrale della riforma della sanità già trasformato in legge dal presidente Barack Obama che dovranno essere rivotati dalla Camera dei rappresentanti. Dopo l'annuncio della scoperta di queste norme che investono fra l'altro un emendamento alla copertura finanziaria del cosiddetto programma di finanziamenti Pell, alle 2.45 (le 7.45 in Italia) il leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, ha riaggiornato la seduta alle 9.45 di questa mattina.
Secondo quanto rende noto il New York Times – per cui il successo dei Repubblicani nel rallentare il percorso legislativo del pacchetto di emendamenti della riforma non ne mette a rischio l'esito finale – il problema riguarda il cambiamento alla legge introdotto per evitare la riduzione dei finanziamenti Pell destinati agli studenti provenienti da nuclei familiari a bassa fascia di reddito. Un elemento che viola la norma secondo cui le leggi approvate con il processo di riconciliazione devono contenere solamente spese o introiti a livello federale.
''Questa legge approvata con il procedimento di riconciliazione sta già tornando alla Camera'', ha dichiarato vittorioso in mezzo alla notte David Vitter, il senatore che intorno alle due di questa mattina è riuscito a introdurre un altro emendamento, quello che, concendendo l'esenzione alle tasse federali sul carburante per le unità mobili di mammografia, fa saltare il complesso ingranaggio legislativo, dopo che i democratici erano riusciti a sconfiggere oltre due dozzine di emendamenti del suo partito.
Il nucleo principale della riforma della Sanità era stato approvato domenica dalla Camera dei rappresentanti con 219 voti favorevoli e 212 contrari, dopo il passaggio al senato dello scorso dicembre. Martedì Barack Obama aveva trasformato in legge, firmandolo, il pacchetto di norme.
Il Senato, attraverso il processo legislativo noto come riconciliazione, sta ora approvando le norme aggiuntive di finanziamento della riforma, approvate dalla Camera sempre domenica con 220 voti favorevoli e 211 contrari.