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Caso Claps, martedì l’autopsia

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BARI – Durerà circa un mese l'autopsia sul corpo di Elisa Claps, trovata dopo quasi 17 anni dalla sua scomparsa avvenuta il 12 settembre del 1993 a Potenza. "Iniziamo martedì con un lento e progressivo esame che durerà circa un mesetto'', afferma all'ADNKRONOS il professor Francesco Introna dell'istituto di medicina legale dell'Università di Bari, dove saranno effettuati gli accertamenti. Il corpo e' ''per una metà scheletrizzato e per metà mummificato''. Al momento, precisa, non è stato compiuto alcun accertamento. ''Smentisco le affermazioni riferite al mio istituto'', dice riferendosi alle notizie circa l'assenza di segni evidenti di violenza sul corpo della ragazza. ''L'esame – sottolinea – non è ancora iniziato e non può avvenire senza la presenza delle parti, altrimenti gli atti verrebbero invalidati''.
Per due volte Filomena Iemma Claps, madre di Elisa, ha parlato dal palco della manifestazione organizzata da Libera a Potenza in ricordo di Elisa. ''Chi sa la verità venga a dirmela – ha detto -. Voglio sapere perché Elisa è stata condannata in un sottotetto''. E poi ha aggiunto: "Adesso nessuno potrà mai dire che era scappata di casa". La signora Claps ha sfilato insieme ai figli in un mare di persone, soprattutto studenti. Il corteo ha iniziato in piazza don Bosco, ha raggiunto l'abitazione della donna che si e' aggiunta alla gente. Il corteo ha poi sfilato per le strade, concludendo in piazza Duca della Verdura dove sono avvenuti gli interventi. Migliaia i partecipanti alla manifestazione. Lungo il corteo lo striscione 'Verita' e giustizia'.
Intanto il ritrovamento del corpo di Elisa Claps ha impresso un'accelerazione non solo all'inchiesta della Dda di Salerno sulla scomparsa della ragazza, ma anche a quella della polizia del Dorset (sud dell'Inghilterra) sull'omicidio della sarta Heather Barnett, 48 anni, trovata morta in casa il 12 novembre del 2008 a Bournemouth. Le due inchieste, quella sulla scomparsa di Elisa Claps, che ora è un omicidio, e quella sull'assassinio della sarta inglese, erano gia' legate. Il filo conduttore è la stessa persona, Danilo Restivo, indagato dalla Dda di Salerno per omicidio preterintenzionale, seguito a pulsione sessuale e fermato nel 2004 dalla polizia del Dorset per l'omicidio della sarta e poi rilasciato dopo l'interrogatorio. Restivo vive a Bournemouth, dove si è sposato con la signora Fiamma, proprio di fronte all'abitazione della Barnett. E' approdato oltre la Manica dopo aver lasciato Potenza, a seguito della scomparsa di Elisa Claps, e aver cambiato altre città in Italia (Torino, Rimini, Trapani). E' lui l'ultima persona che ha visto Elisa Claps in vita: lo dicono le carte processuali.
Sin dall'inizio i sospetti caddero su di lui, 20 anni all'epoca dei fatti. Restivo si è sempre proclamato innocente, ma è stato condannato in un processo-stralcio per false dichiarazioni al giudice. Secondo i giudici di Potenza non è riuscito a spiegare un buco di oltre un'ora di quel 12 settembre del 1993. Quel giorno si fece medicare inoltre una ferita al pronto soccorso e spiegò di essersela procurata nel cantiere delle scale mobili che allora erano in costruzione.
Il fratello di Heather, Ben ha auspicato "che si arrivi presto al killer di Elisa e quindi anche a quello di mia sorella''. ''Il problema – ha aggiunto Barnett intervistato dalla Bbc- è che ci sono state alcune circostanze che ci avevano indotto a sperare, ma poi non è venuto fuori nulla. Comunque, la scoperta dei resti è sconvolgente e potrebbe condurre a prove decisive''.
Si scoprì che Restivo a Potenza era conosciuto anche come feticista per una sua insolita mania, quella di tagliare a sorpresa ciocche di capelli alle donne. Ma gli investigatori tornarono anche su un altro particolare: l'impronta di una Nike trovata sulla scena del delitto. Scarpe che qualcuno sostenne di aver visto ai piedi del potentino.La polizia del Dorset, in missione in Italia lo scorso ottobre, avrebbe raccolto il DNA di 15 donne, tra Torino, Roma, Potenza e Milano, tutte vittime di un maniaco dei capelli, che avevano risposto all'appello degli investigatori dopo aver visto una puntata dedicata al delitto Barbett sulla versione tv italiana di Crimewatch della Bbc.

Articlolo scritto da: Adnkronos