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Cina, continua l’emergenza suicidi alla Foxconn

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SHENZHEN – Nonostante una piscina aziendale appena inaugurata, reti protettive su finestre e balconi, e una speciale clausula in cui i lavoratori si impegnano a non togliersi la vita, continua l'emergenza suicidi alla fabbrica Foxconn di Shenzhen, in Cina. Un impiegato del gruppo che produce componenti per la Apple, ha tentato oggi di togliersi la vita tagliandosi le vene ed e' stato salvato dall'intervento dei sanitari nella sede della azienda.
E' il 12esimo suicidio dall'inizio dell'anno. Proprio ieri un altro dipendente si era suicidato lanciandosi dal tetto della fabbrica che dà lavoro a oltre 400mila persone. La polizia di Shenzhen ha confermato che l'uomo, un 23enne originario della provincia cinese di Gansu e impiegato nello stabilimento da poco meno di un anno, è deceduto dopo essersi lanciato volontariamente da un balcone al settimo piano del dormitorio della fabbrica. Soltanto poche ore prima il proprietario dell'azienda, il magnate taiwanese Terry Gou, anche a causa delle pressioni della Apple che ha inviato propri osservatori, aveva visitato lo stabilmento accompagnato da centinaia di giornalisti per vedere da vicino le condizioni lavorative dei suoi dipendenti.
Il proprietario del colosso taiwanese ha garantito il suo impegno a migliorare le condizioni di vita e di lavoro nella fabbrica e ha fatto firmare a tutti i lavoratori una clausula chiedendo un impegno scritto a non suicidarsi. Un impegno che però non tutti riescono a garantire. L'azienda comunque, nonostante la cattiva pubblicità, continua a ricevere circa 8mila richieste di assunzione al giorno.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign