Home Politica CISL su Valfungo: no alla strumentalizzazione politica

CISL su Valfungo: no alla strumentalizzazione politica

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AREZZO – “Evitiamo la strumentalizzazione politica perché il costo sociale è troppo alto. Speculare sulla pelle dei lavoratori al fine di procurarsi consensi è un modo di fare che non ci appartiene e né, tanto meno, condividiamo. Siamo tutti a conoscenza che la situazione della Valfungo parte da lontano e che le cause vanno ricercate, in primo luogo, negli errori della proprietà: negli ultimi 15 anni non ha investito un euro nell’azienda”. Così interviene Patrizio Giorni della FAI-CISL di Arezzo, in merito a recenti prese di posizione di alcune forze politiche sulla vicenda dell’azienda valtiberina.
“La situazione era fin troppo chiara già dallo scorso marzo allorquando tra azienda e sindacato fu concordato la sospensione delle procedure di licenziamento di circa 100 addetti nonché dello stato di agitazione. L’intento o meglio le buone intenzioni erano di utilizzare il tempo guadagnato per individuare una soluzione che salvaguardasse la continuità della produzione e quindi il mantenimento dell’occupazione. Difatti, fu concertato un tavolo di coordinamento che individuasse le soluzioni per consentire alla Valfungo di uscire dalla crisi. Ma così non è stato; la situazione, di mese in mese, si è ulteriormente aggravata con il risultato che per 30 dipendenti fissi si prospetta una cassa integrazione agricola dal 15 gennaio al 15 aprile e successivamente la possibilità (?) di ricorrere al cig in deroga (cassa integrazione in deroga) mentre per gli avventizi circa 70, oltre alla ds agricola che, come tutti gli anni, riscuoteranno nel mese di luglio, non c’è altro ammortizzatore sociale se non la promessa dell’assessore regionale Simoncini di adoperarsi per reperire risorse per finanziare ammortizzatori ad hoc. E’ anche bene ricordare che quest’ultimi sono tecnicamente licenziati perché l’azienda non ha rinnovato il rapporto di lavoro in scaduto il 31/12/09 e viste le difficoltà finanziare della Valfungo, dovute al fermo dell’attività, avranno anche problemi a riscuotere il TFR.
Ora che siamo arrivati alla classica situazione con “i sassi alla porta” ci si esercita in un rimbalzo di responsabilità che, francamente, è inopportuno vista la gravità della situazione che, invece, richiede una azione mirata che sia funzionale alla soluzione o, quanto meno, al contenimento del problema”.

Articlolo scritto da: CISL