Ambra – Sono in pieno svolgimento i lavori di Ripristino della briglia a valle del vecchio Mulino d’Impiano lungo il torrente Ambra e il consolidamento della sponda destra del torrente stesso, nel tratto compreso tra le località Capannole e Ambra. Un lavoro fatto in sinergia tra il Comune di Bucine, l’Unione dei Comuni del Pratomagno, grazie ai fondi stanziati per l’85% dalla Regione Toscana e il rimanente 15% da parte dell’Unione dei Comuni che svolge le attività di bonifica nel territorio valdarnese. Il costo totale dell’intervento è stimato in euro 110.000,00. Il progetto, prevede: lo sfalcio della vegetazione e il taglio delle piante che limitano il regolare deflusso delle acque; la sistemazione di un’erosione di circa 78 m di estensione lungo il torrente Ambra, nella parte destra dell’argine, nei pressi dell’edificio costituente l’ex mulino e sottostante l’attuale abitato, attraverso la realizzazione di una scogliera di massi ; la rimodellazione e la parziale eliminazione di una penisola formatasi al centro dell’alveo; la rimozione di sedimenti e la riequilibratura dell’alveo; la messa a dimora di talee nella parte sinistra, al fine di ricostruire la continuità della fascia di vegetazione per contenere altri eventuali fenomeni erosivi. Si cerca dunque di intervenire per porre rimedio alla criticità presenti lungo il torrente Ambra riguardanti sostanzialmente fenomeni di erosione determinati probabilmente da più concause. Al fine della stabilizzazione della scarpata laterale nel tratto del torrente Ambra, è prevista la realizzazione di un muro di retta in massi ciclopici parallela all’asta fluviale in destra idrografica, per uno sviluppo complessivo in lunghezza di 78,0 m. La scogliera avrà una sezione rettangolare avente m 4,00 di altezza totale per m 2,0 di larghezza, per un totale quindi di 624,0 m3 di opera. Contemporaneamente si provvederà alla ripulitura dalla vegetazione in quanto lungo questo tratto del torrente sono localmente presenti alcune alberature di specie non di pregio . Inoltre si provvederà alla riprofilatura e riequilibratura dell’alveo nei pressi dell’area d’intervento, al fine di favorire il deflusso delle acque e così diminuendo l’effetto erosivo della corrente deviata a ridosso della scarpata in erosione.