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Conclusa la quinta edizione de Il Giardino delle Idee

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Conclusa la quinta edizione de Il Giardino delle Idee

Arezzo – Quando si guarda alle prospettive per i giovani in Italia, viene da pensarla come Oscar Wilde quando diceva: “La maggior parte della gente non vive, esiste soltanto”.

All’estremo opposto, sembra esserci la provocazione responsabile di Albert Einstein: “tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate a ciascun individuo”.

Due citazioni che riflettono due punti di vista solo apparentemente incoerenti, ma che invece descrivono il paradosso del dibattito sulle prospettive per i giovani italiani: il compito di ogni società è quello di garantire ai singoli le opportunità per realizzarsi come individui e, così facendo, contribuire alla crescita e allo sviluppo della comunità in cui vivono.

Tutto questo, però, in Italia non accade.
Il Giardino delle Idee nei sette incontri letterari che hanno animato il programma della quinta edizione, conclusasi domenica 29 agosto con un inaspettato consenso di pubblico, oltre davvero le più ottimistiche previsioni, ha voluto ribadire che perseguire la propria felicità e la propria realizzazione non va solo a beneficio del singolo, ma anche della società in cui il singolo vive e opera.

Le due dimensioni, individuale e collettiva, sono legate da uno scopo e interessi comuni.

Per questo, chi gestisce la comunità e ha responsabilità pubbliche dovrebbe preoccuparsi della realizzazione dei singoli: perché il successo della comunità dipende dalla capacità di creare le condizioni per la riuscita di ognuno.

Nel nostro paese, invece, molte persone, e in particolare i giovani, si ritrovano a doversi accontentare di esistere, abdicando spesso in questo modo alla realizzazione del proprio talento e dei propri sogni e impoverendo anche la società di ciò che avrebbero potuto costruire se fossero state date loro le opportunità e le risorse per farlo.

In Italia, la constatazione che l’interesse dell’individuo è anche interesse di tutta la società non sembra trovare ascolto tra chi questa società ha la responsabilità di guidarla e potrebbe contribuire a cambiarla.

Chi paga il prezzo più alto della mancanza di opportunità sono quelli che, come i giovani, sono scarsamente rappresentati come gruppo sociale in una società, come quella italiana, costruita intorno ai campanili degli interessi corporativi.

“Il Giardino delle Idee” ha provato a utilizzare l’energia, l’immaginazione e l’iniziativa dei giovani ma non solo per superare le sfide che l’umanità si trova ad affrontare, dal consolidamento della pace all’incremento dello sviluppo economico, costruendo uno spazio immaginario di avvicinamento all’incontro e al confronto.

Musica, libri, cinema, dibattiti lontano da clamori e rumori.

Gli spettatori si sono trovati catapultati in una dimensione di “non immagine” ove la sperimentazione chimica dell’artista Piero Mattia Livi e i commenti musicali inediti di Jonny Baldini sono riusciti a rappresentare la forza dell’entropia che porta all’annullamento del mondo delle immagini, entropia come misura della trasformazione del mondo attraverso diversi eventi possibili: il prosciugamento, il congelamento, l’amalgama e il fuoco.

La conduzione di Antonella di Tommaso e Dory d’Anzeo e gli approfondimenti di Francesco Maria Rossi, rilevatosi ancora una volta bravissimo attore e giornalista, hanno creato un clima familiare e accogliente che ha reso ogni serata diversa e indimenticabile.

Tra i moltissimi messaggi pervenuti a/m Email e/ facebook alla Fabbrica delle Idee, l’associazione promotrice dell’iniziativa, vogliamo ricordare il post di una spettatrice M.F. che dice:” Ci state regalando delle serate davvero belle, intense, intelligenti e interessanti”.

Non possiamo che rispondere con gratitudine e con un grazie di cuore ai tantissimi spettatori che hanno deciso di trascorrere una parte del loro tempo libero al Giardino delle Idee.