Home Politica Consiglio Comunale 29 gennaio 2010 / Le interrogazioni

Consiglio Comunale 29 gennaio 2010 / Le interrogazioni

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AREZZO – Solidarietà al Sindaco dai gruppi consiliari dopo le minacce ricevute dal primo cittadino e dal prefetto a mezzo stampa. Sono intervenuti Raffaello Giorgetti, Marco Donati, Gianni Cantaloni e Marco Paolucci, che hanno sottolineato l’ignobile attacco alle persone e alle istituzioni democratiche contenuto nelle parole delle lettere pervenute alla redazione di un quotidiano, e di seguito lo stesso Fanfani che ha ringraziato delle manifestazioni di solidarietà nei confronti suoi e di Montanaro.
Per le interrogazioni ha esordito Giuseppe Matteucci (Arezzo Futura) chiedendo all’assessore Franco Dringoli di intervenire sui marciapiedi di via Beato Angelico e via Tiziano che risultano pericolosi specialmente per gli anziani e al Sindaco chiarimenti sulla paventata inaugurazione dei locali Ofar in zona Pratacci a ridosso di altre attività commerciali assolutamente non compatibili con la presenza di un’attività particolare come quella legata al trattamento dei defunti.
Gianni Cantaloni (Fi verso il Pdl) ha ritenuto che i lavori di via Vittorio Veneto stanno facendo emergere forti preoccupazioni fra gli abitanti della zona che hanno visto partire le opere senza essere preventivamente informati in merito al loro esito e ai risultati. “Quale assetto viario avranno via Vittorio Veneto, via Masaccio e Piazza Saione e quale sarà la natura e la destinazione delle nuove costruzioni previste a ridosso del mercato di via Rismondo?”.
Sulla Lebole sempre Cantaloni ha ricordato “l’occasione irripetibile persa da Arezzo 10 anni fa, quando la città rinunciò al grande centro commerciale che venne poi realizzato a Foiano e a Barberino del Mugello: 400 posti lavorativi, 1.000.000 di visitatori all’anno e un indotto notevole. Si legge nella stampa di tante soluzioni e attori economici coinvolti, ma qual è la vera posizione e l’idea di fondo dell’amministrazione comunale a oggi?”.
Giovanni Pelini (Ps) ha chiesto al Sindaco che fine ha fatto “via Craxi per la quale nel 2007 il Consiglio Comunale votò l’istituzione. Ha senso ritornare sulla questione a 10 anni dalla morte e dopo l’accostamento Craxi-Berlusconi di questi giorni. Si tratta di due personaggi lontani anni luce, il primo è uno statista socialista, vittima di un attacco congiunto di stampa, magistratura e antipolitica. Il secondo, un imprenditore di successo che ha usufruito di questa ondata forcaiola e faziosa e che si ostina nell’appropriarsi di una storia, quella socialista, che non gli appartiene”.
Anche Raffaello Giorgetti (Arezzo Futura) è tornato sulla stessa questione. “Le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica su Craxi in questi giorni devono essere di monito per chiunque voglia fare una ricostruzione non sommaria e onesta degli anni 80. Se del caso si volesse dare corso a quella delibera del Consiglio sulla intitolazione a Craxi di una strada, piazza o luogo di circolazione, chiedo che alla cerimonia sia invitata la figlia Stefania”.
Sempre Giorgetti ha sottolineato che “la lettera inviata da ordini e collegi professionali al Sindaco sul Regolamento Urbanistico smaschera la finta partecipazione sbandierata da questa amministrazione che si è sempre fatta vanto di avere scritto il testo di questo atto ascoltando i rappresentanti degli stessi ordini e collegi che invece si lamentano”.
Ancora Giorgetti: “i banchi di alcuni ambulanti traslocati da Sant’Agostino alla ex Cadorna sono collocati in una posizione infelice che non consente l’attività in particolare di 2 addetti. È possibile dare uno spazio più congruo per consentire a questi operatori di esercitare il loro lavoro?”.
Mario Bruni (Città Aperta – Idv) ha presentato un’interrogazione sulla vicenda Safimet discussa nei Consigli Comunali di fine anno 2009. “Il Consiglio si è posto l’obiettivo di tempi celeri e possibilmente certi per adempiere alle varie procedure urbanistiche e ambientali propedeutiche a dare una risposta alla azienda in questione e alle altre nelle stesse condizioni e fare partire il necessario e corretto sviluppo industriale dell’area. Siccome sono già passati circa 50 giorni da quelle decisioni del Consiglio, si è cominciato nel frattempo a porre le premesse per dare corso a questi propositi di celerità e certezza?”.
Ancora Mario Bruni: “sono costretto a fare una nuova interrogazione sul tema della sosta di veicoli in Piazza della Libertà, area pedonale ma occupata e transitata a ogni momento della giornata. Avevo presentato analoga interrogazione e mi era stato detto di stare tranquillo che l’amministrazione avrebbe preso ogni provvedimento per giungere a una soluzione di questo problema. Al di là dei ringraziamenti di rito per avere posto la questione, non ho visto alcuna novità positiva. La mia richiesta, in fondo, è fare in modo di rispettare regole esistenti per un’area pedonale, ora ridotta a uno stato indecoroso anche per l’utilizzo improprio che ne fanno persino alcuni amministratori”.
Alessandro Ghinelli (An verso il Pdl) ha chiesto di riconsiderare l’eventualità di “aggiungere posti auto davanti ai cassonetti in viale Signorelli, di fronte all’Inpdap. Chi percorre questo tratto, che diventa di conseguenza molto stretto per le auto, si trova quasi a scontrarsi con quelle che vengono parcheggiate. Possibile che vengano così trascurate considerazioni di sicurezza?”.
Marco Manneschi (Città Aperta – Idv) ha presentato un’interrogazione dove reputa “singolare che le delibere del consiglio di amministrazione di Eta 3 sarebbero sottratte al diritto di accesso, come ho scoperto in questi giorni a seguito di una risposta dell’azienda a una richiesta di consiglieri comunali che tendeva ad accertare il rispetto delle normative in materia di incarichi dirigenziali e di indennità amministrative. È illegittimo che il diritto di accesso sia negato per atti di una società che, oltre a essere controllata indirettamente dal Comune, opera in un settore di interesse pubblico, considerato anche l’imminente accorpamento delle società aretine operanti in materia di distribuzione gas. Chiedo quali iniziative intende il Comune assumere a tutela dell’interessa pubblico, della trasparenza delle informazioni e della tutela delle prerogative dei propri rappresentanti”.
Franco Barbagli (Arezzo Futura) ha presentato un’interrogazione sull’ultimo dell’anno e la mancata realizzazione degli eventi diventati dal 1999 una tradizione della città. “Poco ci è piaciuto il rimbalzo di responsabilità tra assessorato e soggetto organizzatore. Questo sottende una certa incapacità a progettare eventi che pur affidati a soggetti esterni dovrebbero prevedere schemi organizzativi garantiti. Chiedo quanto fosse l’importo preventivato, quanto effettivamente corrisposto considerando il mancato spettacolo e perché non sia stata attivata, a quanto ci risulta, la commissione di pubblico spettacolo e la commissione sicurezza. Noto con rammarico l’assenza dell’assessore a questa mia interrogazione dopo che peraltro era apparso in aula consiliare rimanendovi per un po’. Si è forse allontanato dopo essere venuto a conoscenza della mia interrogazione?”.
Analogo argomento ha affrontato Stefano Baldi (Udc) per il quale “la sensazione che si ricava dall’accaduto è che si operi non per cercare di costruire progetti con una identità e un’organizzazione funzionante. È poi possibile che l’amministrazione affidi a un soggetto esterno la responsabilità di un evento così importante con la leggerezza che poi si è evidenziata, come se dal risultato della festa dell’ultimo dell’anno non dipendesse la buona immagine del Comune? Chiedo sia implementata una verifica sulla implementazione del progetto ‘ultimo dell’anno’ e magari riorganizzare uffici competenti per evitare ulteriori brutte figure”