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Consiglio Comunale: Il nuovo volto della ex Cadorna

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Consiglio Comunale: Il nuovo volto della ex Cadorna

Arezzo – Il Consiglio Comunale ha approvato definitivamente con voti 19 voti la pratica del Piano complesso di intervento relativo all’area delle ex caserme Cadorna.
L’adozione era avvenuta lo scorso 8 giugno dopo di che i cittadini potevano presentare le loro osservazioni. Queste ultime sono state esaminate dal Consiglio Comunale prima del sì definitivo al Piano complesso di intervento. Adesso è la volta del Piano attuativo che servirà a disciplinare più dettagliamene i singoli edifici, il loro linguaggio architettonico, le modifiche ai perimetri dei lotti, aspetti tecnici legati al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili e l’assetto futuro di quest’area strategica posta ai margini della città medievale e lungo uno degli assi ottocenteschi di scorrimento.
Rispetto al voto di 3 mesi fa non sono cambiati gli obiettivi: l’ex Cadorna diverrà un’area totalmente pedonale riconnessa al contesto urbano. Vi saranno inserite una pluralità di funzioni pubbliche e private, così che il suo fulcro, ovvero la piazza, negli intenti più estesa di Piazza Grande, possa diventare un luogo adatto a essere vissuto quotidianamente e a manifestazioni ed eventi. Questo potrà essere realizzato anche grazie a una maggiore permeabilità della piazza con la zona circostante mediante una molteplicità di collegamenti pedonali e carrabili con le 4 strade che la circondano: via Porta Buia, Piazza Guido Monaco, via Petrarca e via Garibaldi. Nella piazza troveranno sede attività commerciali, direzionali, residenziali oltre che pubbliche, di servizio e funzionali alle esigenze dei giovani. I parcheggi nell’area saranno solo interrati. Non va trascurata, a tale proposito, la funzione di testa di ponte con il parcheggio Baldaccio ma anche con un altro edificio storico di cui si sta realizzando il restyling: la ex fonderia Bastanzetti, in futuro Casa dell’energia.
Quattro i comparti in cui è suddiviso l’intervento. Nel primo viene ipotizzata una biblioteca multimediale che vada a integrare la biblioteca comunale; nel secondo nasceranno volumetrie residenziali, commerciali e direzionali. Il piano complesso conferma la previsione, derivante dai fondi PIUSS, della Casa delle culture, nella ex cappella delle caserme. Una cortina di edifici è stata concepita lungo via Garibaldi ma senza dissonanze con l’architettura tradizionale della città storica e delle stesse caserme.
Tra le novità principali introdotte con le osservazioni: il comparto in cui è compresa la cosiddetta “galleria Basagni” potrà essere oggetto di specifico piano attuativo. È stata inoltre introdotta sugli accessi pedonali maggiore flessibilità progettuale di cui potrà usufruire il futuro piano attuativo relativo all'intera area.
Il PdL ha espresso contrarietà al progetto e non ha partecipato alle singole votazioni sui punti delle osservazioni “in coerenza – ha ricordato il capogruppo Gianni Cantaloni – con l'atteggiamento dello scorso 8 giugno: la risposta progettuale non è assolutamente soddisfacente, comporta l'abbattimento di edifici che potrebbero essere mantenuti, rende possibile discutibili aumenti di volumetrie e dà una soluzione a strappi senza coerenza. La giunta Lucherini aveva fatto, ad esempio, un concorso internazionale per l'area, da cui erano uscite idee importanti: da queste potevamo partire per addivenire a una soluzione condivisa. Noi, adesso, non daremo l'assenso a un progetto che ci ha visto esclusi nella discussione e che rappresenta la classica necessità di fine mandato: dare l'idea di avere raggiunto un risultato mentre invece l'unico risultato è un ingolfamento di volumetrie nel cuore di Arezzo in stile Monopoli”.
Alessandro Ghinelli nei suoi molti interventi sulle osservazioni, oltre alle questioni tecniche sollevate in termini generali, ha rincarato la dose rilevando come “nella definizione delle funzioni non ci sia chiarezza di intenti. Se una persona chiedesse all'amministrazione che cosa verrà effettivamente realizzato nell'area, non avrebbe risposta. Giudizio complessivamente negativo sulla vicenda odierna. Lamento che molte idee non sono state espresse anche perché l'aula, da parte della maggioranza, è stata assente in termini di partecipazione politica”.
Stefano Baldi (UdC): “l'intervento è inadeguato rispetto alla delicatezza dell'area. Dispiace che molte osservazioni siano state scarsamente considerate”. Baldi si è astenuto.
Raffaello Giorgetti ha spiegato che per Arezzo Futura si è trattato di assumere un atteggiamento “esclusivamente rivolto alle esigenze dei cittadini e di votare i singoli punti tenendo presente una filosofia correttiva del progetto e non impeditiva. Il piano è importante per la città e lo abbiamo vagliato senza pregiudiziali ideologiche. Per questo ci sentiamo legittimati a esprimere un giudizio non positivo”. Il gruppo si è astenuto.
Alessandro Arcangioli (Pd): “per la prima volta nella storia del Comune di Arezzo si delinea un piano complesso per una zona nevralgica della città. Un indubbio successo per la maggioranza che ha garantito numero legale per tutta la seduta a dispetto delle assenze dell'opposizione. Abbiamo ereditato un Comune uscito 4 anni fa da una situazione di difficoltà. In questo periodo abbiamo ripristinato la certezza delle regole a garanzia dei cittadini con piano strutturale, regolamento urbanistico e piani complessi di intervento, cornice di riferimento anche per il futuro”.
Per Città Aperta-IdV, ha preso la parola Mario Bruni, “la pratica ha ancora alcune lacune che intendevamo colmare, come le funzioni pubbliche di cui potrà usufruire la collettività, su tutte la biblioteca multimediale per la quale avevamo sottolineato l'esigenza di ritrovare ulteriori servizi per studenti locali e stranieri, come l'ostello. Questo avrebbe favorito la frequentazione della nostra città da parte di un filone turistico importante anche da un punto di vista economico. Anche l'edilizia sociale non trova compimento”. Il gruppo si è astenuto.
Marco Bianchi (Sinistra): “la ex Cadorna diventa finalmente un'opportunità. Diamo un giudizio favorevole e rileviamo che se c'è stato qualche silenzio nel corso del dibattito dai banchi della maggioranza, ben più gravi furono i silenzi, vissuti quando eravamo opposizione, a cui assistemmo da spettatori inerti o a cui fummo perfino costretti”.
Voto favorevole è stato espresso anche da Giovanni Pelini (Socialisti).
L'auspicio del Sindaco Fanfani, in vista anche del piano attuativo: “chiudiamo un cammino utile alla città in un momento difficile e ne apriamo un altro che ci auguriamo caratterizzato da fermento imprenditoriale a cominciare da questa area. Un ringraziamento all'intero Consiglio Comunale che ha contribuito a che la pratica potesse avere esito. Ricordo le critiche a Baldi in sede di adozione quando restò in aula, scelta che avrebbe solo ritardato il voto di oggi perché noi saremmo comunque arrivati a questo risultato fondamentale. Bene, oggi chi è restato in aula, al di là delle diverse posizioni, deve sentirsi orgoglioso. Tutti i progetti che prevedevano edificazione interna alla piazza non sono stati accolti, lo spazio resterà aperto e manterrà le dimensioni della piazza. Avremo nella parte bassa di Arezzo uno spazio che denota una nuova sensibilità verso l'urbanistica e una maggiore rispondenza alle esigenze degli aretini, rispetto ad altri periodi quando lo sviluppo edilizio, ad esempio nel dopoguerra, veniva prima di tutto. E sono state scelte tutte alla luce del sole, coinvolgendo ordini professionali e categorie economiche”.