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Cresce l’attesa per Roma-Inter

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Cresce l’attesa per Roma-Inter

ROMA – Tifosi allo stadio col cuore 'spezzato'. Non per una sconfitta della propria squadra, ma perché colpiti da malore. Ogni domenica sulle tribune dei principali stadi della serie A, soprattutto in occasione di match di cartello, quando la tensione e' altissima, si registra almeno un caso a partita di tifoso colpito da lipotimia o da angina pectoris, il classico 'coccolone'. Una sorta di mancamento che il piu' delle volte viene superato in pochi minuti, sul posto, grazie alle cure dei medici. Ma non mancano casi più gravi, tifosi colpiti da veri e propri infarti o icuts che necessitano invece di un urgente ricovero ospedaliero. E' la fotografia sugli infortuni da stadio scattata dall'ADNKRONOS SALUTE, che ha interpellato chi si occupa tutte le domeniche della salute dei tifosi in tribuna: i medici e gli operatori dei servizi sanitari in azione negli stadi di Milano, Roma e Napoli. Decine e decine di specialisti, infermieri e volontari della Croce Rossa che, come nel caso della partitissima di oggi pomeriggio all'Olimpico, Roma-Inter, hanno il delicato compito di prestare, ad oltre 70 mila appassionati col 'cuore in gola', il primo soccorso sanitario. Quello decisivo, in alcuni casi. Le emergenze a cui devono far fronte sono naturalmente di tutti i tipi. Si va dal trauma da caduta, alla ferita da arma da taglio. Dal colpo di calore, all'infarto.
Tanti infortuni: circa 15 ad ogni partita dell'Inter e del Milan allo stadio Meazza, 697 in tutto il 2009 alle partite della Roma all'Olimpico. Un'altra decina a partita al San Paolo, in occasione delle gare del Napoli. Perlopiu' si tratta di piccoli malori: cefalee, svenimenti, escoriazioni e distorsioni da cadute. Ma soprattutto malori dovuti all'abuso di alcol e droghe. Fino ad arrivare ai casi piu' gravi come l'arresto cardiocircolatorio.
Al Giuseppe Meazza di Milano si registrano circa 15 interventi di soccorso medico a partita. Piccoli traumi, banali cefalee, ma anche casi piu' gravi. "Nelle ultime 70 gare – spiega Furio Zucco, responsabile del servizio sanitario allo stadio Meazza, si sono verificati dieci casi gravi. Tifosi colpiti da sindrome coronarica acuta e attacco ischemico. Pazienti che dopo le prime cure sul posto sono stati trasferiti con urgenza all'ospedale". Malori che sembrano 'spuntare' soprattutto in occasione di partite particolarmente sentite.
"Nell'ultimo derby Inter-Milan – sottolinea Zucco – si sono verificati ben due infarti in tribuna. Non è un caso. Lo stress e la tensione favoriscono infatti questo tipo di malore. Cosi' come il freddo, particolarmente pungente soprattutto in occasione delle partite serali". Al Meazza, il servizio e' organizzato in nove punti di primo soccorso, compreso il campo. "Ogni punto – spiega Zucco – e' composto da un medico e due infermieri di area critica. Ci sono inoltre 30 squadre sanitarie, da 4 elementi ciascuna, distribuite sugli spalti. E ancora, 4 ambulanze , un'unita' mobile di terapia intensiva e 9 defibrillatori che trasmettono in tempo reale l'elettrocardiogramma del paziente alla centrale operativa del 118, la quale ci indica il Centro emodinamico libero piu' vicino, dove poter trasferire con urgenza il paziente".
All'Olimpico di Roma, quando giocano i giallorossi, a gestire il servizio sanitario all'interno dell'impianto e' l'Associazione medica Mediterranea Onlus. A coordinare medici e operatori e' Giuseppe Marino, segretario generale dell'Associazione e responsabile sanitario dell'As Roma per lo stadio Olimpico. Gran lavoro anche qui. "Nel 2009 – sottolinea Marino – abbiamo effettuato 697 interventi, di cui 63 ospedalizzati. Di questi, circa la meta' hanno riguardato tifosi colpiti da infarto, angina, coronaropatie e ictus".
"Abbiamo notato – spiega Marino – che il settore dove si verificano piu' frequentemente malori di questo tipo e' la tribuna: Tevere e Monte Mario. Questo si deve probabilmente al fatto che questi settori, di solito, sono frequentati da persone piu' anziane. Insomma, non giovanissimi come i ragazzi di curva. E sappiamo che l'eta', insieme allo stress e al grande freddo, puo' favorire il classico 'coccolone'". Il servizio prevede 16 punti di primo soccorso super-attrezzati.
"Ogni postazione – spiega Marino – è presidiata da un medico e da un paramedico o da un medico e un soccorritore, e ha a disposizione un mezzo di soccorso con autista e barellieri, messo a disposizione dalla As Roma. La postazione del settore 'campo' e' formata da 2 camici bianchi: lo specialista in medicina dello sport e un medico esperto in tecniche di rianimazione. Su ogni torre dell'impianto staziona una squadra formata da un infermiere professionale e 2 addetti alle emergenze". Nei casi piu' gravi, i pazienti vengono trasferiti in quattro ospedali di riferimento: Policlinico Gemelli, San Filippo Neri, Santo Spirito, Villa San Pietro.
A Napoli i malori più frequenti che si verificano sulle gradinate del San Paolo riguardano ragazzi che hanno esagerato con alcol e droghe. "Soccorsi di questo tipo ne facciamo almeno 5-6 a partita. Ma perlopiu' sono interventi di poco conto, che risolviamo in pochi minuti sul posto. Niente di grave insomma", spiega Roberto Cascata, responsabile per la Croce Rossa del servizio sanitario allo stadio San Paolo. Molti infortuni sono invece di tipo traumatico, conseguenze di cadute. "Purtroppo – aggiunge Cascata – alcuni ragazzi hanno la brutta abitudine di scavalcare i cancelli che dividono i settori dello stadio. Quindi distorsioni, escoriazioni e fratture sono all'ordine del giorno". Non mancano pero' interventi piu' delicati in soccorso di tifosi colpiti da malori piu' seri: lievi infarti, angina, perdita di coscienza. "In media – afferma Cascata – direi uno a partita".
Per i casi più gravi, gli ospedali di riferimento sono il vicino San Paolo e il Cardarelli. Al San Paolo il servizio e' organizzato dalla Croce Rossa e da una societa' privata. "In totale – afferma Cascata – saremo circa 80 uomini. Tutti collegati via radio". Allo stadio operano nove squadre composte da quattro operatori, distribuite nei vari settori. E due equipe nel fossato. "Ci sono poi – spiega Cascata – quattro ambulatori attrezzati con lettini, defibrillatore e tutto il necessario per un primo intervento. Ognuno di questi punti soccorso – conclude – ha a disposizione un'ambulanza di appoggio, oltre alle due che stazionano all'ingresso spogliatoi e al campo da gioco".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute