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Da Arezzo Futura a Futuro e Libertà

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Arezzo – I consiglieri comunali che hanno dato vita ad Arezzo Futura, gruppo consiliare autonomo nato dopo l’abbandono del Pdl da parte di Franco Barbagli, Raffello Giorgetti e Giuseppe Matteucci, annunciano di voler confluire in Futuro e Libertà, i cosiddetti “finiani” che anche in Toscana e nella nostra città si stanno organizzando capillarmente.
Ha “certificato” la svolta di Barbagli, Giorgetti e Matteucci, la presenza alla conferenza stampa da loro convocata del coordinatore regionale di Futuro e Libertà Angelo Pollina: “nasce anche nel Comune di Arezzo Futuro e Libertà dopo il suo battesimo toscano del 14 ottobre avvenuto a Firenze alla presenza di Italo Bocchino. Futuro e Libertà è il centro-destra liberale, né una corrente di ex An né una corrente di ex Fi. Siamo la società civile che vuole darsi una strategia basata sui valori classici del liberalismo europeo: rispetta della legalità, la sicurezza, rispetto delle istituzioni, sviluppo economico e attenzione alle sofferenze sociali. Entro una settimana lanceremo i comitati promotori provinciali in attesa del manifesto per l'Italia di Gianfranco Fini che il 6 novembre sarà lanciato da Perugia. Tutte tappe propedeutiche per il primo congresso del partito, quello fondativo di Milano. Stiamo costruendo un partito dalla base e non dal vertice come il Pdl, non faremo campagne acquisti nell'ambito di elite ristrette e arroccate perché nasciamo per il confronto con i cittadini. Rispetto alle altre forze politiche posso dire questo: dialogo anche con il centrosinistra sui problemi concreti ma con questo centrosinistra non possiamo governare. Rapporto privilegiato con Api di Rutelli e Udc di Casini per la nascita di un polo moderato. Confronto con Lega e Pdl o almeno con quello che ne resta. Su quest'ultimo aspetto, sottolineo che non accetteremo a priori candidature calate dall'alto, nate a perdere, ma i migliori possibili per rappresentare le esigenze del territorio e dell'opinione pubblica. Sono certo che così potremo giocare un ruolo fondamentale anche recuperando coloro che si astengono sempre più numerosi. Ad Arezzo, voglio dirlo con serenità, per responsabilità di alcuni dirigenti del Pdl abbiamo mandato a casa un'amministrazione di centro destra che con Lucherini stava governando bene. Ebbene, con questi dirigenti del Pdl non ci saranno margini di accordo proprio perché l'obiettivo che ci vogliamo porre è tornare a governare. Nei Comuni sopra i 15.000 abitanti ci saranno di sicuro la nostra lista e, a oggi, un nostro candidato a sindaco. Primariamente lo confronteremo con Udc e Api e potremo convenire anche su quelli che saranno i loro candidati nell'eventualità li proponessero. Se e quando ci sarà una candidatura Sestini, ci confronteremo anche con lei prima però sulla base del programma e poi prestando attenzione alle persone con cui vorrà affiancarsi”.
Giuseppe Matteucci: “i gazebo sono stati l'unico momento di democrazia di un partito, il Pdl, che sta tornando indietro in termini di partecipazione degli iscritti. Rivendico un fatto: in questi mesi siamo sempre stati a disposizione della gente, ascoltando i cittadini che ci pongono problemi e questioni concrete e portandole nella sede consiliare dove siamo la vera alternativa, nell'ambito del centro destra, di metodo e di merito al Pdl”.
Raffaello Giorgetti: “uscendo dal Pdl nel 2010 abbiamo rilevato come questo partito non fosse più vicino agli aretini. La nostra è sempre stata in Consiglio Comunale una opposizione sensata e mai preconcetta. E garantendo presenza costante in aula, cosa non corrisposta da molti altri esponenti dell'opposizione”.
Franco Barbagli: “Arezzo è governata non dal centrosinistra ma dall'estrema sinistra. Basta guardare il lavoro degli organi istituzionali, delibere emendate, stoppate, imposte da questa fazione. Arezzo senza questo macigno marcerebbe a ritmo ben più spedito, sarebbe perfino più gradevole. E l'astensione dei cittadini alle elezioni in percentuali altissime per la nostra realtà e, più in generale, in termini di partecipazione politica, è uno dei nostri 'bacini di utenza'. Ci interessano più i cittadini che i partiti e in merito a questi ultimi voglio dire: aspettiamo che siano gli altri a venire da noi”.