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Da OroArezzo un segnale di fiducia per il comparto orafo Made in Italy

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Da OroArezzo un segnale di fiducia per il comparto orafo Made in Italy

AREZZO – Un successo per la città di Arezzo, per il comparto orafo locale e non solo. Il terzo giorno di manifestazione conferma la grande partecipazione di visitatori e la soddisfazione di operatori, buyers internazionali e organizzatori, primo fra tutti Arezzo Fiere e Congressi.
Un messaggio univoco quello che si coglie nelle conversazioni multilingue tra gli stand: la la creatività made in Italy è viva e vegeta nonostante la crisi ed è l'arma vincente con cui affrontare con ottimismo il futuro.
“Siamo soddisfatti per come si sta svolgendo OroArezzo – conferma Giovanni Tricca, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi – ma soprattutto siamo contenti di poter constatare sul campo che la nuova strategia impostata dal management di Arezzo Fiere e Congressi si sia rivelata vincente. OroArezzo non è una semplice vetrina, bensì un “organismo” complesso che vuole essere un punto di riferimento per il comparto orafo italiano, con servizi e attività di promozione durante tutto l'anno e non solo nei giorni della Fiera. E tutto questo è possibile grazie alla stretta collaborazione tra Arezzo Fiere e Congressi e tutti i principali interlocutori istituzionali che operano nel mondo della oreficeria aretina, un Comitato che finalmente supera i particolarismi al fine di raggiungere l'obiettivo comune.”
Tra gli elementi attivi del Comitato il Consorzio Produttori Orafi Aretini che proprio oggi ha presentato Un progetto di business retail per l’industria orafa, uno studio di fattibilità che ha come obiettivo principale quello di sviluppare un nuovo modello di distribuzione, destinato al settore dell’oreficeria, basato sulla creazione di una catena di distribuzione in franchising .
“Crediamo che– commenta Ivano Micheletti, tra i promotori dell’iniziativa – l'idea di promuovere una formula di distribuzione diretta possa snellire tutta quella serie di passaggi che rallentano la spinta commerciale, sulla quale oggi occorre davvero insistere. Il contatto senza intermediazioni tra produttore e consumatore può costituire oggi un valore aggiunto su cui puntare concretamente”.
OroArezzo dunque, un bell'esempio di cooperazione costruttiva, arma sempre vincente; come confermato anche dal successo di Gold Up, la riuscita fusion tra oreficeria e alta moda e dalla bella esposizione di mobili d'antiquariato che arredano la sala dove i buyers internazionali si intrattengono e stringono contatti e accordi.
Ma dalla Fiera escono anche indicazioni e suggerimenti su quelle che sono le tendenze da oggi ai prossimi mesi.
Con Premiere, iniziativa clou della quattrogiorni aretina, una giuria di “critici esperti” (buyers internazionali e stampa di settore) sono emerse le creazioni di tendenza dei prossimi mesi, realizzate dalle aziende presenti in Fiera. Tutte caratterizzate dalla lavorazione con tecniche all'avanguardia unita alla tradizione creativa del design orafo italiano. I materiali sono tutti più tecnologici, acciaio, pelle caucciù combinati a oro e pietre preziose.
9 i premiati: Aucella, Daniela Coaro, Falcinelli – Oro Accessory, Giante, Graziella Group, Gruppo Eclat, Nemesi, P.V.Z., e Sem -ar.
L'appuntamento a domani, giorno di chiusura, è con il Convegno “La proprietà industriale per competere sul mercato tra innovazione e tutela”. Organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione – Direzione Generale per la lotta alla contraffazione e dal Centro per le applicazioni della televisione e della tecniche di istruzione a distanza dell’Università “Sapienza” di Roma, l’incontro pone l’accento su uno dei problemi più gravi che affliggono le piccole e medie imprese del settore: la necessità di proteggere le proprie creazioni.