AREZZO – Siamo alle solite! Si fa discutere e avvitare la città su problemi non fondamentali. Sembra quasi esistere una segreta regia che scatena la polemica e alza il polverone col sommo scopo di nascondere la polpa delle cose.
Il Presidente Inghirami ha perfettamente ragione quando si dice poco interessato alle proporzioni sulle destinazioni d’uso. Infatti, per metodo, sarebbe necessario individuare prima un progetto complessivo (noi non ne abbiamo traccia), che relazioni non solo il futuro strategico di quell’area con il centro di Arezzo, ma ne raccordi le funzioni anche con e altre aree della città che da tempo aspettano soluzioni urbanistiche.
Condividiamo, quindi, pienamente le preoccupazioni espresse da molte categorie della società civile. Infatti, sembra già prevalere la frettolosa logica degli interessi specifici, rispetto a quella dell’interesse collettivo.
I cittadini corrono un grande rischio. Ancora una volta, l’incapacità di questa amministrazione di procedere per progetti organici, trasformerà la vicenda “area Lebole” da grande opportunità a sommatoria di singole controversie.
Così, purtroppo, tutte le energie, anche quelle intellettuali, quelle che dovrebbero essere impegnate per un progetto sano dovranno essere spese per rimediare e rattoppare. Assistiamo all’ennesimo atto di una sinistra che governa da decenni senza avere una visione e un’idea di città, una sinistra che nel caleidoscopio delle proprie divisioni sgonfia la forza vitale della politica e consegna Arezzo al pensiero debole.