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Donati vice presidente della zona socio sanitaria

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CAPOLONA – Enrico Donati, assessore del Comune di Capolona, è stato nominato vice Presidente della Zona Socio Sanitaria aretina. “Siamo ovviamente soddisfatti – commenta il Sindaco Marco Brogi. E’ una designazione che conferma il valore di un amministratore da sempre impegnato su uno dei fronti più difficili e cioè quello socio sanitario, dove le risposte ai cittadini devono essere tempestive e qualificate. Ed è anche il riconoscimento ad un Comune, quale quello di Capolona, che pur con le sue piccole dimensioni continua a dare contributi di idee e di persone al sistema amministrativo provinciale”.
Brogi ricorda quindi la vice Presidente della Provincia, Mirella Ricci; l’assessore alla Comunità Montana del casentino, Maria Luisa Lapini. Infine lo stesso Sindaco è componente di Anci Toscana in qualità referente regionale per settore difesa del suolo.
Enrico Donati, 41 anni, ha una “lunga storia” nel settore del sociale e del volontariato. Dopo il servizio civile, è stato Presidente del coordinamento comunale degli enti che accolgono giovani che optano per il servizio civile. Ha fatto parte del direttivo provinciale del CESVOT e ricoperto il ruolo di segretario del Forum Aretino del Terzo Settore. Impegnato nell’associazionismo, ha svolto ruoli di primo piano all’interno delle Acli che ha poi lasciato nel 2005 per assumere l’incarico di assessore alle politiche sociali del Comune di Capolona, ruolo che tuttora ricopre dopo essere stato riconfermato nella primavera di due anni fa.
“Ringrazio i sei sindaci della Zona socio sanitaria aretina che mi hanno scelto – afferma Donati. Spero di onorare al meglio l’ impegno prestando la mia collaborazione al Presidente della zona, il sindaco Fanfani, nell’affrontare delicate questioni quali il sociale e la sanità. La terza età ed il disagio sociale, sono le prime due grandi tematiche alle quali dovremo continuare a dare particolare attenzione, anche perché a queste sono correlati altri aspetti di non poco conto quali la non autosufficienza e la solitudine collegate alla prima, le dipendenze, la mancanza di lavoro, le nuove povertà legate alla seconda. Nell’impegnarsi verso queste nuove, ma al tempo stesso antiche sfide, la Zona avrà senz’altro ancora bisogno della collaborazione degli storici partner istituzionali quali la Provincia e la ASL e delle decine di realtà che caratterizzano il mondo del terzo settore, del volontariato e dell’associazionismo aretino”.