Home Attualità E’ Napoli la città ‘più giovane’ in Italia

E’ Napoli la città ‘più giovane’ in Italia

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Roma – (Adnkronos) – Roma, Napoli, Milano e Torino sono le province 'forzieri' d'Italia, le città che contengono una parte consistente del 'tesoro' rappresentato dai quasi 11 milioni di under 18 che vivono nel nostro paese. In particolare la Capitale si aggiudica il primo posto con 697. 387 minori, seguita dal capoluogo campano, che ne conta quasi 671.000; al terzo posto Milano, che ne conta 636.610 e al quarto Torino con 351.566 minori. E' quanto emerge dalla prima delle mappe de 'L'isola dei tesori-Atlante dell'infanzia (a rischio) in Italia' di Save the Children, presentata oggi insieme al nuovo sito interattivo www.atlanteminori.it presso la Banca d'Italia.
Le province 'più giovani', quelle cioè con le percentuali più elevate di minori, sono prevalentemente comunque al Sud con Napoli in pole position (quasi il 22% di minori sul totale della sua popolazione). Unica eccezione fra le province del Nord è Bolzano con il 20% di under 18. E' invece al Nord il primato in negativo, con Ferrara a 12,6%.
Un milione e 756mila minori vivono nel nostro Paese in povertà relativa, cioè in famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi sotto la media. Circa il 65% di questi minori, si concentra nel Sud Italia. Insieme a essi bisogna considerare altri 649mila 'tesori', circa il 6% della popolazione sotto i 18 anni, che vive in povertà assoluta.
I minori stranieri residenti in Italia sono 932mila, di cui 6 su 10 sono di seconda generazione (cosiddetti G2), cioè nati in Italia: Prato con il 19,7% di G2 sul totale della sua popolazione straniera, Mantova (17,2%) e Cremona sono i capoluoghi di provincia con la più alta percentuale.
Roma è la città italiana con più bambini: quasi 445.000, di cui poco meno di 45.000, pari al 10% degli under 18, sono stranieri. Si registrano in media 4 anziani per bambino, ma il rapporto diventa di 2 a 1 nell'VIII Municipio, popolato da un'alta percentuale di minori immigrati (14%), mentre nel XVII (Prati, Borgo, Eroi, Della Vittoria), dove la presenza di minori stranieri è ferma al 8%, ci sono ben 6,6 anziani per ogni bambino.
Nella capitale sono centinaia i minori, per lo più stranieri e soli, che soggiornano per brevi periodi nelle comunità per poi scapparne, o che finiscono in circuiti di sfruttamento lavorativo, sessuale o illegale. Mentre, per quanto riguarda la percentuale di interruzioni formalizzate e abbandoni scolastici, nel Lazio è di 5,4 (su 100 iscritti per i 5 anni di scuola di II grado, nell'anno 2008-2009) a fronte del record negativo di Sardegna e Sicilia, dove il combinato di interruzioni formalizzate e abbandoni raggiunge punte dell'8,3% e del 6,6%. Ma se si fissa lo sguardo su Roma e provincia, il quadro diventa molto variegato e talora allarmante: i tassi di dispersione aumentano con il progredire dei cicli di studio, attestandosi al 2,3% delle scuole elementari (soprattutto a causa dei trasferimenti), al 6,6% nelle scuole medie e addirittura al 20,1% nelle scuole secondarie superiori. Il fenomeno coinvolge soprattutto i minori tra i 13 e i 17 anni, per lo più di sesso maschile.
Roma è inoltre a corto di aria pulita e di asili. Invasa dal cemento ma più verde di tante altre città. Secondo una ricerca dell'Istat sull'inquinamento nelle principali città europee, si segnala fra le capitali d'Europa per i più alti tassi di biossido di azoto. E italiane, Torino e Brescia, sono due delle cinque città in testa alla classifica per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato (Pm10). La capitale detiene anche un altro triste record: è la città che più di tutte in Italia ha visto crescere l'estensione di suolo cementificato e costruito. E tra gli spazi 'buoni' e fondamentali che difettano a Roma ci sono i nidi. Il Lazio infatti si attesta su un 'mediocre' 11,8% (percentuale di bambini fra 0 e 2 anni presi in carico dai nidi pubblici), a fronte di percentuali superiori al 20% in Emilia Romagna e Valle D'Aosta.
La maglia nera per servizi all'infanzia fondamentali come i nidi appartiene però a due regioni del Sud Italia, Calabria e Campania con solo 2 bambini su 100 fra 0 e 2 anni presi in carico dai nidi pubblici. Seguono Puglia (3,9) e Molise (4,3). Più virtuose Valle D'Aosta ed Emilia Romagna dei cui nidi usufruiscono il 20% dei piccoli fra 0 e 2 anni, seguite da Umbria (18%), Toscana (16,9%) e Trentino (15,3%).
Anche al Nord i bambini e gli adolescenti 'poveri' vivono a corto di aria pulita e di verde. In particolare, Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia si segnalano non solo in Italia ma anche in Europa per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato (Pm10).