Home Cronaca E’ un pensionato il ‘mostro di Cassibile’

E’ un pensionato il ‘mostro di Cassibile’

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Palermo (Adnkronos) – A quattordici anni di distanza dall'inizio della lunga scia di sangue di Cassibile, piccolo centro del siracusano, dove sono state uccise una decina di persone con le stesse modalità, i Carabinieri del Comando provinciale di Siracusa hanno arrestato il presunto responsabile.
In carcere è finito Giuseppe Raeli, un pensionato incensurato di 69 anni, sposato, padre di due figli. L'uomo, sentito in queste ore nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri aretiseo, è ritenuto il killer di almeno cinque persone.
"Tutti i fatti di sangue commessi hanno lo stesso movente e tutti hanno lo stesso modus operandi, molto particolare", ha detto il procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi. "Abbiamo l'assoluta serenità di avere individuato con certezza il soggetto indicato come 'il mostro di Cassibile' – ha sottolineato Rossi – la nostra è stata un'indagine accurata durata anni ed è stato un lavoro molto impegnativo". Raeli è accusato inoltre di quattro tentati omicidi, minacce aggravate e detenzione illegale di armi. Nel garage del pensionato sono stati rinvenuti bossoli compatibili con quelli usati per gli omicidi compiuti tra il '96 e il 2009, ma anche un barattolo pieno di cartucce, un passamontagna e guanti di lattice.
Secondo quanto riferiscono gli inquirenti, l'omicida avrebbe utilizzato il proprio garage come una sorta di 'poligono di tiro'. A dare il via all'indagine su Raeli è stato il ritrovamento di un bossolo nel luogo del tentato omicidio di Giuseppe Leone, il 15 marzo 2009. Come appurato dai carabinieri del Ris di Messina l'arma era la stessa utilizzata dal 'mostro di Cassibile'. Come spiegato dai magistrati durante la conferenza stampa, che si è svolta a Siracusa, Raeli, chiamato anche 'u lupu' ('il lupo', ndr) avrebbe ucciso le cinque persone per motivi economici. Lo stesso avrebbe eseguito dei lavori nelle abitazioni delle vittime ma non sarebbe stato pagato.
I rapporti con la famiglia non erano idilliaci. Spesso il pensionato usciva di notte armato senza spiegare alla moglie dove andasse. Non aveva neppure molti rapporti con altre persone. Con sé teneva sempre una chiave di una cassaforte piena di soldi. Come spiegato dallo stesso procuratore capo, Raeli "era ossessionato dai soldi". Secondo gli inquirenti avrebbe ucciso anche per "un piccolo credito". Insomma un uomo "legato alla 'roba', un personaggio verghiano".
Come ricostruito dagli investigatori, Raeli per le sue vittime utilizzava le stesse modalità: bloccava il cancello delle abitazioni delle vittime con un tronco d'albero, poi per ucciderle utilizzava un fucile da caccia calibro 12 nascondendosi dietro un muretto oppure una siepe. Poi sparava dei colpi contro l'auto per attirare l'attenzione del bersaglio di turno. Dopo l'omicidio, la fuga. Adesso gli inquirenti sono riusciti, dopo 14 anni, a dare un nome ed un volto all'assassino che ha ucciso cinque persone e tentato di ucciderne altre quattro. Raeli dopo l'arresto è stato portato in carcere dove sarà messo in isolamento.

Articlolo scritto da: Adnkronos