Arezzo – Dichiarazione del Sindaco Giuseppe Fanfani: “I nostri obiettivi sono chiari: riqualificare l’area Lebole, renderla la bella prima immagine della città, inserirla nel contesto urbanistico che la racchiude, collocare al suo interno una serie di attività che siano in equilibrio tra di loro e che non compromettano gli equilibri più generali della città, dare nuova spinta all’economia e all’occupazione. Per il raggiungimento di questi obiettivi l’unico vero progetto che ci è giunto è quello di Carrara. Valido dal punto di vista progettuale, sostenibile dal punto di vista economico. Quindi una proposta che considero valida e che stasera ha posto all’attenzione dell’intero sistema economico locale: dal commercio all’artigianato, dall’industria alla cooperazione. Si tratta di una proposta che non “colonizza” la nostra realtà locale come precedenti ipotesi avrebbero fatto ma che presuppone la collaborazione della proprietà con il sistema economico locale che è chiamato a fare la sua parte. Ed interessanti risposte sono già giunte da imprenditori altamente qualificati che ringrazio. E’ una disponibilità che apprezzo molto e che può essere una fondamentale base di partenza per nuove aggregazioni.
Ho registrato un sostanziale consenso dalla grande parte delle associazioni di categoria. Non l’unanimità. A chi ha manifestato perplessità, ho ribadito che sono disponibile a valutare, fin da domani mattina, qualsiasi proposta alternativa che abbia i fondamentali requisiti della disponibilità dell’area, della qualità progettuale e della disponibilità di risorse finanziarie per la realizzazione.
Totale apertura, quindi, ma con i tempi che la mia Amministrazione intende rispettare. L’area Lebole non potrà assolutamente continuare ad essere una zona abbandonata al suo destino. Gli interventi dovranno partire al più presto e l’Amministrazione si muoverà conseguentemente sulla base delle proposte ricevute. E confermo che valuto il progetto Carrara non solo l’unico rispondente ai requisiti indicati ma anche quello capace di riqualificare l’area e, mi auguro, di unire in questo disegno l’intero sistema economico locale”.