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Festività al lavoro: ‘Così si devasta la vita privata dei lavoratori’

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Festività al lavoro: ‘Così si devasta la vita privata dei lavoratori’

AREZZO – "Non tutto può essere concesso al Dio denaro, alla girandola dei profitti, alla apologia della mercificazione. La Chiesa prima, le lotte del movimento operaio dopo, imposero che almeno un giorno alla settimana fosse dedicato agli affetti, al riposo, alla gioia di vivere. Invece vedo che anche il 1° Maggio festa dei lavoratori è diventato giorno lavorativo, che ormai non c'è domenica o festività che non incontri deroga con l'apertura dei centri commerciali e dei negozi. In tutta Europa questo non avviene e i governi che hanno proposto di dichiarare giorno lavorativo il 1° maggio hanno dovuto rapidamente recedere davanti alle proteste popolari. Questa non è vita, occorre che la politica ponga un argine a questa deriva, i lavoratori del commercio non sono lavoratori di serie B né animali da soma." E' quanto afferma Alfio Nicotra, capogruppo della Federazione della Sinistra, che questa mattna ha partecipato in Piazza della Libertà ad Arezzo alla manifestazione indetta dai lavoratori e dalle lavoratrici del commercio.
"Mi rivolgo in particolare a quelle forze politiche che si sciaquano la bocca con la centralità della famiglia – prosegue Nicotra – hanno idea di come sono devastati i rapporti familiari dei lavorataori e in particolare delle lavoratrici del commercio? Tutte le domeniche al lavoro, ora anche il 1° Maggio, quando si ha tempo per dedicare attenzione ai figli, al marito, alla moglie, al proprio o alla propria compagno/a? O più semplicemente quando si ha tempo per dedicarsi a se stessi, ad un libro, ad un cinema, ad una passeggiata in campagna o in città?"
"Dietro le vetrine e le insegne luminose dei nostri negozi – continua l'esponente comunista – si stanno conculcando diritti fondamentali dei lavoratori. Mi rivolgo anche alle associazioni dei commercianti : possono in coscienza negare lo stress che il lavorare nei giorni festivi provoca per i loro dipendenti? Non si venga a dire che il giorno festivo lavorato poi lo si recupera in settimana. Non è la stessa cosa, perchè il martedì il tuo compagno lavora, i tuoi figli vanno a scuola e non riesci a stare con loro semplicemente perchè loro fanno una vita con orari normali. Sono figli che crescono non potendo godersi con loro padre o con la loro madre una domenica insieme. Adesso basta. I sindaci abbiano il coraggio di dire dei no a questa deriva disumana."