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Fiera Antiquaria: proposte di qualità e ottimo afflusso di visitatori

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Fiera Antiquaria: proposte di qualità e ottimo afflusso di visitatori

Arezzo – Le ottime condizioni metereologiche hanno favorito – soprattutto nelle ore calde delle giornate – un'ottima partecipazione di pubblico che, nel complesso, ha abbondantemente superato le quindicimila presenze.
Soddisfazione espressa anche dagli espositori che, mediamente, hanno fatto affari interessanti e che – lo confermano i dati – pone le edizioni autunnali dell'Antiquaria ai primi posti sia nel gradimento del pubblico che in quello degli espositori. Per i primi la due-giorni aretina rappresenta un'ottima occasione anche di turismo prima dei freddi mesi invernali per gli altri un'occasione di vendita in più anche in vista dei prossimi acquisti natalizi.

Questo periodo dell'anno, tuttavia, rappresenta per il settore dell'antiquariato un mese importante, di verifica per l'andamento del mercato.
Si è appena conclusa a Parigi la XXV Biennale des Antiquaires che, con i suoi ottanta stand allestiti nel Grand Palais, ha permesso di apprezzare in una cornice indimenticabile il meglio del mercato antiquario mondiale. E quest'anno, per la prima volta, ha fatto la sua comparsa nei raffinati saloni del Grand Palais il modernariato e il design, rompendo con una tradizione cinquantennale di questa manifestazione (nata nel 1960) che ha sempre fatto dell'alto antiquariato un vessillo della sua presenza nello scenario internazionale. E ciò a conferma di una tendenza che sembra consolidarsi in varie manifestazioni del settore, come MercanteinFiera, aperta fino a domenica 10 ottobre a Parma. Discorso in parte diverso per la Biennale dell'Antiquariato a Palazzo Venezia inaugurata lo scorso 1 ottobre, a Roma. Qui si sono dati appuntamento settanta importanti gallerie d'antiquariato che sperano che il mercato possa replicare l'andamento dei primi mesi del 2010, testimoniato dalle grandi case d'asta.
Per dare un'idea dell'andamento del grande mercato internazionale dell'arte, basti citare che nel mercato londinese dello scorso giugno nelle aste di Old Master Paintings vi è stato un incasso complessivo di 107 milioni di sterline solo per i dipinti antichi ed ottime quotazioni per i maestri italiani a conferma che l'arte – e quella italiana nello specifico – è sempre più presente nel portafoglio di investitori internazionali. Quindi, il segnale che arriva da questi esempi internazionali è di attenzione continua e crescente verso il mercato dell'arte, assieme ad una specie di febbre per l'arte antica in genere, come ci testimonia l'esempio londinese.

Segnali di tendenza positiva arrivano anche dalle ultime aste di Sotheby's e di Christie's ed anche qui la tendenza è a favore dell'antico rispetto alla pittura tout court.
La spiegazione di questo rinnovato interesse per l'antico è da cogliersi in una parola che la Fiera Antiquaria di Arezzo conosce bene: qualità. Una qualità che dura, certificata dal tempo prima ancora che dalla critica; insomma, una qualità che è sinonimo di passione che vale la pena vivere oggi, sapendo che avrà e sarà un valore per sempre.

"Il mercato della qualità è forte e resistente – commenta Paolo Nicchi, presidente della Fiera Antiquaria, che sull'argomento da tempo insiste con convinzione e determinazione -; se la qualità è il punto di forza del mercato in questo momento di crisi globale (ed anche la Fiera, purtroppo, ne paga le conseguenze), l'Antiquaria di Arezzo sta cercando in tutti i modi di garantirla e di intensificarla, nella consapevolezza di dover mirare alto per mantenere il livello di credibilità e di autorevolezza che la Fiera ha assunto nel mercato antiquario all'aperto in questi quattro decenni".

"Anche questa Fiera ha proposto molti articoli di qualità – continua Nicchi -. La qualità c'è e il nostro impegno è presente, continuo e pressante perché la Fiera cresca sempre più mantenendo gli alti livelli a cui ci ha abituato. Vogliamo far crescere e diffondere la cultura dell'antiquariato nel suo insieme, ovvero far crescere nel pubblico la consapevolezza che un acquisto di antiquariato non è solo investimento ma anche piacere di possedere e di fruire di un qualcosa che ha attraversato la storia".

Tra gli oggetti più significativi: una bella maiolica del '700 proveniente da San Quirico d'Orcia, ricami della fine del Settecento ad opera di suore con soggetto sacro, interessante (anche per il prezzo particolarmente invitante) un servizio di porcellana bianca decorato a mano di Doccia del 1897, comprendente più di ottanta pezzi, con decorazioni eseguite a mano.
Si sono visti due Bulgari autentici (un anello con smeraldo di squisita fattura ed una collana di perle con zaffiri), una specchiera stile Impero toscano, proveniente dal senese, quattro mattonelle in maiolica bianca e blu con architetture, figure e paesaggi della seconda metà del XVIII, provenienti da Delft. Presente anche molto modernariato di qualità, tra cui un portaghiaccio in acciaio lucido firmato da Giò Pomodoro.

Appuntamento al 6 e 7 novembre con la nuova cartografia della Fiera: per l'Antiquaria comincia un nuovo capitolo della sua storia.