Home Nazionale Fisco, 10mila correntisti italiani della Hbsc sospettati d’evasione

Fisco, 10mila correntisti italiani della Hbsc sospettati d’evasione

0
Fisco, 10mila correntisti italiani della Hbsc sospettati d’evasione

NIZZA – Sarebbero 10mila, a quanto apprende l'ADNKRONOS, i correntisti italiani sospettati di evasione fiscale presenti nella lista di nomi sottratta dall'ex dipendente Hervé Falciani alla divisione svizzera di Hsbc, e ora in possesso del procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier.
Proprio per consultarne l'elenco, la Procura di Torino guidata da Giancarlo Caselli avrebbe promosso una rogatoria internazionale. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie francesi, la procura torinese avrebbe promosso la rogatoria per conoscere l'identità degli italiani sospettati di evasione. Massimo riserbo in Procura, dove si replica alle richieste di chiarimento con un laconico: "Non risulta nulla".
Da parte sua il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, intensifica le indagini nell'inchiesta sull'evasione fiscale e sul riciclaggio di denaro. E si starebbe stringendo il cerchio sulle posizioni più significative, delineando un metodo che sarebbe comune anche a migliaia di altre operazioni effettuate da residenti in altri Paesi, inclusa l'Italia. Questo anche grazie alla collaborazione dello stesso ex bancario Falciani che, trasferitosi in Francia, sta contribuendo a decifrare i dati sottratti e sequestrati dalle autorità francesi, dopo la denuncia depositata dalla stessa Hsbc.
Il tecnico informatico, doppia nazionalità (francese e italiana), nel periodo in cui lavorava per la banca è riuscito a mettere le mani sui dati di 24.000 correntisti dell'istituto con l'intenzione di rivenderli ai governi interessati. L'apertura dell'inchiesta a Nizza deriva dalla convinzione che diverse persone che risiedono nella regione abbiano aperto conti nella banca di Ginevra per riciclare denaro sporco.
All'emittente televisiva 'France 2', l'ex collaboratore italo-francese ha spiegato di aver agito per questioni morali, dopo aver scoperto che il sistema applicato dalla banca permetteva di aggirare tasse, prelievi e tassa sul valore aggiunto. Il quotidiano 'Le Parisien' ha sollevato il dubbio che le autorità francesi possano aver utilizzato vie non legali, come l'acquisto dei dati, pur di perseguire l'obiettivo di scovare gli evasori. Dal governo francese è arrivata l'assicurazione che i dati utilizzati, provenienti da diverse fonti, "sono tutti legali".

Articlolo scritto da: Adnkronos