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Fondazione Studi consulenti, le regole che disciplinano licenziamento

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Roma (Labitalia) – Quali regole disciplinano il licenziamento nelle organizzazioni di tendenza? A chiarirlo il parere n. 28 della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro che precisa i requisiti che devono possedere per essere escluse dal campo applicativo dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Le organizzazioni di tendenza sono "datori di lavoro non imprenditori che svolgono senza fini di lucro attività di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione ovvero di religione o di culto". Per espressa previsione del legislatore, tali organizzazioni sono escluse dal campo applicativo della tutela reale ed assoggettate alla sola tutela obbligatoria per l'ipotesi di licenziamento ingiustificato, salve le ipotesi di vizio di forma o di licenziamento discriminatorio. Tuttavia, perché si configuri una fattispecie esclusa dal campo applicativo dell'art. 18 Statuto dei lavoratori, occorrono tre requisiti: la non imprenditorialità dell'attività; l'assenza dello scopo di lucro; la natura di tendenza dell'attività svolta. Quanto al primo requisito, la giurisprudenza prevalente ritiene condizioneindispensabile l?assenza di una struttura imprenditoriale, intesa come organizzazione economica complessa di personale e di beni strumentali. Il secondo requisito consiste nell'assenza di scopo di lucro ed è riferibile all'attività esercitata; quest'ultima, dunque, non può essere finalizzata al raggiungimento di utili, mentre è irrilevante che gli eventuali proventi vadano a copertura dei costi di gestione. Una volta esclusa la natura imprenditoriale dell'organizzazione, ed accertata l'assenza di finalità di lucro nell'attività svolta, il terzo requisito riguarda la natura dell'attività stessa. Quest'ultima, infatti, deve essere "di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione ovvero di religione o di culto". Peraltro, rientrano tra le organizzazioni di tendenza anche quei datori di lavoro che non hanno finalità 'orientate', di tendenza in senso stretto, ma che comunque svolgono attività culturali e di rilevanza sociale. Parte minoritaria della giurisprudenza, ricorda la Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, ha ritenuto applicabile la tutela obbligatoria – nell'ambito delle organizzazioni di tendenza – soltanto ai lavoratori che svolgano mansioni 'di tendenza', cioè caratterizzate dall'influenza dei fini perseguiti dal datore di lavoro, garantendo invece l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori a chi svolge mansioni 'neutre'.

Articlolo scritto da: Adnkronos