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Fraternita dei Laici e diritti al femminile

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Fraternita dei Laici e diritti al femminile

Arezzo – Giovedì 2 dicembre dalle 15 alle 19, presso l’oratorio dei santi Lorentino e Pergentino in via Cavour si svolgerà la prima tavola rotonda del ciclo “Sulle emergenze con diritti” organizzato dalla Fraternita dei Laici, in collaborazione con Provincia, Comune di Arezzo, Asl 8 e Diocesi. Il titolo del primo incontro è “I diritti al femminile”. Introduzione di Tina Chiarini. Vi parteciperanno la vicepresidente della Provincia Mirella Ricci, l’assessore alle pari opportunità della Provincia Carla Borghesi, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia De Robertis, l’assessore alle pari opportunità del Comune di Arezzo Aurora Rossi, il direttore della Caritas don Giuliano Francioli, Claudio Pedace e Donatella Frullano della Asl 8, Alessandro Infelici in rappresentanza dei sindacati, Marinella Ralli in rappresentanza del movimento cooperativo e la presidente del consorzio delle cooperative di tipo B Fernanda Minucci e la presidente di Pronto Donna Patrizia Papini.
Liletta Fornasari, primo rettore della Fraternita: “come è nata l’idea del ciclo di incontri? Dalla presa di coscienza di un aumento evidente e significativo dei bisogni. Visto che la Fraternita svolge un’attività sociale consistente, indirettamente e direttamente, cito solo la prossima realizzazione della casa per donne sole con figli, un piccolo contributo in un oceano di necessità, ci è sembrato opportuno parlare di emergenze. Da qui al settembre 2011, a cadenza regolare, affronteremo in questi incontri i problemi del sociale, a partire dalle donne. Sia per fare proposte che per dare eventuali soluzioni. Nella consapevolezza che molto è stato fatto nella nostra città e senza nulla togliere all’impegno, anche attuale, delle istituzioni e del privato”.
La rettrice con delega al sociale della Fraternita dei Laici Tina Chiarini: “mai come in questo momento il connubio tra la ‘buona politica’ e le ‘buone pratiche’ ha bisogno di un incontro per delineare una progettualità condivisa che rimetta al centro le cittadine e i cittadini. Istituzioni consapevoli, privato sociale fortemente qualificato, settore no-profit sono gli organi deputati a ‘fare rete’. Si tratta di mettere in pratica diritti sanciti nella Costituzione. L’obiettivo è dare legittime risposte ai bisogni espressi per passare dall’emergenza ai diritti garantiti. E a proposito di emergenze al femminile, voglio ricordare alcuni dati: 135 donne uccise nel 2010, una cifra che dà all’Italia un ben invidiabile primato. Dal mondo del lavoro sono scomparse 104.000 donne negli ultimi 24 mesi. Si stima che il 27% delle donne lascino il lavoro dopo la maternità. Nella rappresentanza istituzionale di genere siano al 74° posto nel mondo”.
Per la vicepresidente della Provincia Mirella Ricci, “nei momenti di crisi economica e di conflittualità sociale siamo tenuti a costruire una rete a maglie fitte. Inutile ripetere quali sono gli strumenti adatti, è necessario dare risposte, a donne come a uomini. È vero tuttavia che sono le prime a soffrire di più per la crisi economica. I servizi non sempre sono a disposizione o costano troppo. Abbiamo tentato di fare concertazione ma ora è il momento di un qualcosa di più per evitare che sempre più persone restino ai margini della socializzazione. Queste tavole rotonde serviranno anche a interrogarci su quali servizi e progetti portare avanti e garantire nei prossimi anni con le risorse che avremo a disposizione. Fin da adesso posso dire che da soli non riusciremo più a raggiungere obiettivi importanti”.
L’assessore alle pari opportunità del Comune di Arezzo Aurora Rossi: “in effetti pur con risorse limitate siamo riusciti a costruire anche nuovi servizi. Magari vanno pubblicizzati anche perché sarebbe meglio conoscerli preventivamente. Le riflessioni poi andrebbero estese anche ad aspetti più generali, attinenti ad esempio la legislazione stessa: in Europa si legifera a favore delle donne con più frequenza e qualità che nel nostro paese. Finalmente possiamo vantare una legge sullo stalking, una norma a cui deve seguire concreta attuazione. Anche se fin dai primi segnali e ricerche, la sua funzione di deterrente sembra appurata”.
Donatella Frullano, responsabile del Servizio Sociale della Asl 8: “come azienda sanitaria abbiamo tanti servizi, non c’è solo il consultorio seppur questo sia un servizio cardine. Annoveriamo comunque servizi psichiatrici, per la lotta alle dipendenze e di carattere sociale. La condizione di vita della donna sta oramai trasformandosi in virtù della precarietà economica e affettiva e della cura prestata verso i parenti che soffrono e i figli che crescono. Sono ancora ‘oneri’ che ricadono prevalentemente sulle sue spalle”.