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Freddo e neve: disagi anche al San Donato

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Freddo e neve: disagi anche al San Donato

Arezzo – Il freddo e la neve che hanno avvolto la città in questi due giorni, si sono fatti sentire anche nei servizi sanitari ed in particolare, all'ospedale San Donato dove, un guasto all'impianto di riscaldamento, ha lasciato al freddo operatori e degenti per gran parte della notte.

Erano circa le 21 quando, all'improvviso, dalle bocchette dell'impianto termico che regolano la temperatura nella miriade di stanze e corridoi del San Donato, è iniziata ad uscire aria fredda al posto di quella calda. Scattato l'allarme, i tecnici della Asl e della ditta che gestisce l'impianto si sono subito messi all'opera per individuare il guasto, ma ci sono volute alcune ore per venerino a capo. E' stato appurato che il guasto era dovuto alla rottura di un tubo (batteria di scambio termico della unità di trattamento aria del piano terra dell'anello interno, zona centro trasfusionale), causando un abbassamento di pressione ed il malfunzionamento di tutto l'impianto di riscaldamento del San Donato. Identificato il guasto, i tecnici hanno sezionato e riparato la tubazione rotta e rimesso in funzione l'impianto. Tutto è tornato alla normalità questa mattina verso le 3 ed al momento, in tutto l'ospedale, la temperatura ambientale è stata riportata sui canonici 20 gradi.

Ma sempre ieri, già al mattino, in alcuni reparti, degenti e visitatori avevano lamentato problemi di freddo, anche se gli impianti, apparentemente, risultavano perfettamente funzionanti. Diverse, le cause delle lamentele al Pronto Soccorso (presenza di un cantiere per i lavori di ampliamento della camera calda), nel nuovo reparto di medicina e chirurgia d'urgenza (difficoltà da parte di dipendenti e utenti a regolare singolarmente gli split collocati nelle varie stanze), alle malattie infettive ed alla centrale del 118 (difficoltà a mantenere temperature ambientali sopra i 20 gradi). In tutti questi casi, come già detto, l'impianto termico risultava perfettamente funzionante, ma faceva fatica a contrastare le basse temperature esterne (-7-8 gradi). Il tutto era poi rientrato nella normalità nel primo pomeriggio e sino a sera, quando, verso le 21, si è verificato il guasto che ha bloccato tutto l'impianto.

Sul fronte dei servizi dell'emergenza urgenza cittadini, al momento, non si registra il consueto affollamento di chiamate al 118 o la ressa al pronto soccorso. Anzi, gli accessi nella giornata di ieri sono stati inferiori alle medie, ed anche i mezzi di soccorso, a partire dal pomeriggio, hanno svolto al meglio il proprio lavoro. Pochi e di scarso rilievo anche gli incidenti dovuti alle difficoltà di traffico in città.
Qualche problema in più, si è registrato in Valdarno, a causa della eccezionalità della neve, caduta molto più abbondantemente che ad Arezzo. Qui gli interventi di soccorso sono stati comunque garantiti grazie ad alcuni mezzi 4×4 messi a disposizione dalle associazioni di volontariato e all'attivazione di un piano di "emergenza neve" predisposto dagli operatori del 118. Da segnalare, tra l'altro, che proprio in Valdarno, a causa delle difficoltà di transito, alcuni operatori del 118 che dovevano fare il turno notturno, non hanno potuto prendere servizio, ma la disponibilità ad effettuare un doppio turno assicurata dai colleghi già in servizio, ha garantito la continuità degli interventi.

Situazione drammatica, invece, in autostrada dove il traffico risulta tutt'ora paralizzato e ci sono intere famiglie bloccate da ore nelle proprie auto. Qui, il sistema di soccorso 118 ha collocato una ambulanza in concomitanza di ogni casello autostradale (Bettolle, Monte San Savino, Arezzo, Valdarno), mentre operatori sanitari e della protezione civile, spostandosi a piedi lungo le corsie di emergenza, cercano di rispondere al meglio alle più svariate richieste di soccorso: dai farmaci al latte, dall'acqua alla benzina o al gasolio.